Adesso sarà la procura di Roma a stabilire quale reato ipotizzare nei confronti di Maria Rosaria Boccia. La denuncia dell’ex ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, contro l’imprenditrice e mancata consulente del ministero della Cultura, annunciata nei mesi scorsi a più riprese dal suo legale, Silverio Sica, è arrivata sulla scrivania del procuratore Francesco Lo Voi. Gli inquirenti procederanno alla formale apertura del fascicolo e all’iscrizione sul registro degli indagati dell’influencer di Pompei, che dopo la mancata nomina a consulente per i grandi eventi, aveva attaccato e più volte smentito Sangiuliano fino a portarlo alle dimissioni. Sica aveva annunciato un esposto per violazione della privacy e tentata estorsione, ma saranno i pm romani ad esaminare gli elementi e a ipotizzare eventuali reati.
IL CONTRATTACCO
Nelle scorse settimane l’avvocato Silverio Sica, mentre Boccia diffondeva sui social notizie relative al ministero, aveva affermato che il suo assistito era stato oggetto di «pressioni illecite» da parte della donna lasciando intuire che nella denuncia poteva essere ipotizzato il reato di tentata estorsione. «All’esposto allegheremo anche una serie di documenti che dimostrano l’assoluta correttezza della condotta del mio assistito fornendo anche una ricostruzione cronologica dei fatti», aveva detto Sica. Il procedimento viaggerà parallelo con quello che è da giorni all’attenzione del tribunale dei ministri.
TRIBUNALE DEI MINISTRI
Sangiuliano è indagato per peculato e rivelazione di segreto d’ufficio. L’inchiesta è nata in seguito a un esposto presentato dal deputato Angelo Bonelli. All’esame del tribunale dei ministri ci sono le trasferte alle quali ha preso parte la Boccia, come componente dello staff dell’allora ministro, pur senza avere un incarico: viaggi e incontri istituzionali, spostamenti che non sarebbero stati ufficialmente autorizzati e potrebbero implicare un uso improprio di fondi pubblici. Il reato di peculato è legato ai soggiorni, sono otto le trasferte finite all’esame degli inquirenti. Sangiuliano ha sempre negato l’utilizzo di fondi pubblici, sostenendo di avere pagato tutto di tasca propria. I magistrati dovranno accertare se le spese per i viaggi siano state coperte dal ministero o da altri enti. Mentre sono gli incontri ai quali avrebbe preso parte la donna e le email relative all’organizzazione del G7 della cultura, con notizie riservate, ad avere fatto ipotizzare la rivelazione del segreto.
DANNO ERARIALE
In parallelo, la Corte dei conti sta conducendo un’inchiesta per verificare eventuali profili di danno erariale. Gli accertamenti riguarderanno, anche in questo caso, le dichiarazioni di Boccia sui viaggi e sulle spese sostenute durante questi eventi. La Corte potrebbe delegare la Guardia di Finanza per raccogliere ulteriori prove. Ora si apre il terzo fronte che riguarda direttamente Boccia. I magistrati contabili vogliono vederci chiaro sulle spese effettuate dal ministero della Cultura e in particolare sull’utilizzo di auto blu e le ospitate del ministro in compagnia dell’imprenditrice con cui, per sua stessa ammissione, è stato legato sentimentalmente. Dal canto suo Boccia torna a scrivere sui social affermando di «apprezzare molto la satira e l’ironia che vengono fatte» nei suoi confronti «tuttavia» stigmatizza di «non avere ancora letto alcun articolo che si sia soffermato sul tema della verità che sto cercando di comunicare e che nessuno sembra ascoltare». L’imprenditrice afferma, inoltre, di avere apprezzato la lettera che Marina Berlusconi ha scritto «a Repubblica in risposta agli articoli sull’incontro con il presidente Mario Draghi» e in particolare «sottoscrive» il passaggio sulle fake news
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