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rimonta di Edoardo Molinari, Wiebe al comando


Doveva essere un campo facile, sul quale più che una gara si sarebbe dovuta svolgere una sagra dei birdie con un po’ di eagle annessi. Invece l’Adriatic sta impegnando severamente i protagonisti dell’81° Open d’Italia di golf. Dopo due giri, a -9 sul par 71 del percorso, grazie al -2 di giornata, a guidare la classifca è Gunner Wiebe, americano di 35 anni. Non proprio una allegra cavalcata. Alle sue spalle, distanziato di un colpo, il tedesco Yannik De Bruyne che è riuscito a consegnare uno score di -4, il massimo fatto registrare nel secondo giro.

81° Open d’Italia

Al terzo posto un quartetto composto dal danese Sebastian Friedrichsen, dal sudafricano Brandon Stone, dallo svedese Marcus Kinhult e dallo spagnolo Adrian Otaegui. Per quanto riguarda gli italiani, giornata problematica per Andrea Pavan, in testa il primo giorno a -7. L’atleta romano ha chiuso il girio a +2, ma stando a quanto raccontato a fine gara, il risultato non rispecchia la qualità del gioco espresso. «Il campo si sta difendendo molto bene – ha detto -. Se non centri il fairway non sai dove possa finire la palla. E poi, caldo a parte, c’era un vento difficile da decifrare. Di mio, ci ho messo una scarsa precisione nei colpi al green, finendo spesso non vicinissimo alla bandiera». Inspiegabile la palla persa alla 9, che lo ha costretto a ritornare sul tee e rigiocare il colpo di partenza, con il doppio bogey come risultato. «Davvero strano – commenta -. La palla non ha toccato niente prima di cadere. Eravamo tutti sicuri di trovarla con facilità. Invece è sparita, volatilizzata». Ma la classifica è ancora aperta: 4 colpi di distacco dalla vetta, con due giri da giocare, rendono tutto ancora possibile.

Stesso discorso per Matteo Manassero, che ha girato in par, mantenendo il -3 iniziale. «Due bogey e due birdie possono trarre in inganno – dice -, ma io credo di aver offerto una buona prova su un percorso che presenta molte trappole. Ora non devo fare altro che giocare bene e guardare in alto». Per un Francesco Laporta crollato inspiegabilmente nel secondo giro (+5 dopo il -5 di ieri) e rimasto fuori al taglio, c’è un Edoardo Molinari che sembra avere ancora molto da dire. Il -3 di giornata lo fa risalire a -5 per il totale, in nona posizione. Giocheranno nel fine settimana anche Filippo Celli (-4 totale), Gregorio Di Leo (-3), Jacopo Vecchi Fossa (-2), Lorenzo Scalise, Guido Migliozzi e Aron Zemmer (-1). Un doppio bogey al par 3 della 17 è costato caro al giovane dilettante Giovanni Binaghi, 17 anni (+1 per il totale), ma età e talento sono dalla sua parte. Per lui è stata già una grandissima esperienza. In gara è rimasto solo uno dei due Masters Champions: Danny Willett (+1) torna a casa, mentre bisognerà fare ancora i conti con Patrick Reed (-2) che si esibisce per la prima volta in Italia e che, per carattere e capacità, è sempre da tener d’occhio, anche ora che è uno dei giocatori emigrati sul circuito arabo della Liv.

Ad arricchire la giornata, il riconoscimento che l’Associazione italia dei giornalisti golfisti assegna ogni anno a un atleta, tecnico o dirigente che si è particolarmente distinto nell’anno precedente. L’albo d’oro vede tanti nomi illustri, dai Molinari a Manassero, da Migliozzi a Celli, ma anche quello del presidente Franco Chimenti. Per il 2023 la Pallina d’oro-Targa Fulvio Golob è andata a Roberto Zappa, commissario tecnico della nazionale femminile che riscuote successi in ogni parte del mondo, allenatore per il putt di Manassero e Scalise e apprezzato commentatore per il golf di Sky. Davanti alla sua famiglia al completo, uno Roberto Zappa, commosso, ha voluto ringraziare tutti e in particolare il presidente Chimenti e la moglie Cristina.

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