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requisiti e come funziona. Più risorse alla sanità nella Manovra


Una manovra da 30 miliardi di euro il prossimo anno, che diventano 35 il 2026 e oltre 40 l’anno successivo. Con la sorpresa di un “bonus bebè” da mille euro per i nuovi nati da versare alle famiglie con un Isee al di sotto della soglia dei 40 mila euro. È questa l’architettura della terza manovra del governo Meloni approvata dopo un consiglio dei ministri breve, durato circa un’ora e mezza. «Non ci sono nuove tasse come promesso», ha detto Giorgia Meloni dopo il consiglio dei ministri. Sottolineando come i 3,5 miliardi chiesti alle banche andranno a finanziare la Sanità.

Il ministero dell’Economia parla di un provvedimento «serio e responsabile» in linea con quelli approvati fino ad ora dal governo. E soprattutto non reso semplice dal «nuovo quadro di regole europee e del contesto economico, negativamente influenzato dall’incertezza globale connessa alla prosecuzione del conflitto russo-ucraino». Il perno del provvedimento resta la conferma del taglio del cuneo che sarà reso strutturale. Ma cambia forma. Resterà una decontribuzione solo fino a 20 mila euro, poi si trasformerà in una detrazione sul lavoro dipendente. Cambia poco. L’effetto sugli stipendi resta lo stesso, un beneficio netto di circa 100 euro al mese. Inoltre, lo sconto proseguirà anche dopo i 35 mila euro e si azzererà a 40 mila euro. Lo stesso vale per la riforma Irpef. Le tre aliquote, quella del 23, del 35 e del 43 per cento, saranno confermate. E arrivano anche nuovi fondi per il rinnovo dei contratti pubblici per gli anni dal 2025 al 2027. Più fondi andranno anche alla Sanità per favorire il rinnovo dei contratti. La cifra stanziata dovrebbe oscillare tra i 2,8 e i 3 miliardi di euro. Servirà a finanziare l’assunzione di 30 mila tra medici e infermieri e una flat tax, una tassa piatta del 15 per cento sull’indennità “specifica”, una voce della retribuzione dei camici bianchi. Salta invece l’allineamento ipotizzato sulle accise di gasolio e benzina. Il piano natalità non prevede soltanto il bonus bebé. La manovra rafforza anche il contributo destinato a supportare la frequenza di asili nido, anche prevedendo l’esclusione delle somme relative all’assegno unico universale dal computo dell’Isee. 

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LA CARTA

Tra le misure di carattere sociale, c’è anche il rifinanziamento della carta “dedicata a te” con altri 500 milioni. Inoltre nel compiuto delle detrazioni si terrà conto del numero dei familiari a carico. Più numerosi i componenti della famiglia, maggiori sono gli spazi per le detrazioni fiscali. Nel dl fisco c’è anche una norma aggiuntiva al ravvedimento col concordato. Arriva la conferma dei fringe benefits per tutti gli aventi diritto, gli importi verranno maggiorati per i nuovi assunti che accettano di trasferire la residenza di oltre 100 chilometri. Tra le misure fiscali si conferma, anche per il triennio 2025-2027, la tassazione agevolata al 5 per cento dei premi di produttività erogati dalle aziende ai lavoratori. 

Confermati anche gli incentivi per il Mezzogiorno finalizzati all’occupazione dei giovani e delle lavoratrici, che saranno riconosciuti anche ai rapporti di lavoro attivati nel biennio 2026-2027. Proseguirà inoltre la decontribuzione in favore delle imprese localizzate nella Zes, le zone economiche speciali, e gli incentivi all’autoimpiego nei settori strategici per lo sviluppo di nuove tecnologie e la transizione digitale ed ecologica. Da dover arriveranno le coperture della manvora? Nove miliardi dal deficit, 3,6 miliardi dal fondo per l’attuazione della delega fiscale, 2,2 miliardi dalla lotta all’evasione. Il resto dai tagli di spesa ai ministeri, che si vedranno ridotti i loro budget del 5 per cento. Ma la revisione della spesa sarà profonda e riguarderà tutti i capitoli del bilancio dello Stato. Sotto la scure finirà la spesa corrente, mentre la manovra promette di mantenere invariati gli investimenti anche dopo la fine del Pnrr.

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