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Pavel Durov perché è andato a Parigi dov’era ricercato? L’ipotesi di uno scambio


Pavel Durov perché è andato a Parigi dov’era ricercato? Gli inquirenti francesi lasciano filtrare che si è trattato di una superficialità. Ovvero il desiderio di una cena sulla Senna, «il senso di impunità». C’è però chi avanza l’ipotesi di un accordo o di uno scambio.

Macron: l’arresto non è un atto politico

Il presidente Emmanuel Macron nega che l’arresto del fondatore dell’app di messaggistica Telegram Pavel Durov sia stato un atto politico: «L’arresto del presidente di Telegram su suolo francese è avvenuto nell’ambito di un’indagine giudiziaria in corso. Non è in alcun modo una decisione politica. Spetta ai giudici pronunciarsi sulla questione», ha scritto Macron su X, affermando di aver letto «false informazioni» riguardanti il ;;ruolo della Francia nel caso.

Pavel Durov arrestato: perché il fondatore di Telegram è in stato di fermo a Parigi. Dalle accuse di frode, traffico di droga, cyberbullismo alla promozione del terrorismo

Le dichiarazione del Cremlino

Il Cremlino ha ritenuto “inopportuno” commentare per il momento l’arresto in Francia del fondatore e amministratore delegato di Telegram Pavel Durov, ricercato per reati gravi riguardanti il suo servizio di messaggistica criptata. “Non sappiamo concretamente di cosa sia accusato Durov, non abbiamo sentito alcuna dichiarazione ufficiale in merito”, ha dichiarato ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. “Prima di dire qualcosa, dobbiamo aspettare che la situazione diventi più chiara (…). In mancanza di ciò, sarebbe probabilmente inopportuno fare qualsiasi dichiarazione”, ha insistito. Il miliardario 39enne, con doppia nazionalità francese e russa, è stato arrestato sabato sera nel terminal dell’aeroporto di Le Bourget, a nord di Parigi. La magistratura ritiene che la mancanza di moderazione, di cooperazione con le forze dell’ordine e gli strumenti offerti rendano la piattaforma complice delle attività illegali che si svolgono al suo interno, dal traffico di droga alle frodi.

Le ragioni dell’arresto

Mancanza di controllo e moderazione su presunte attività criminali avvenute su Telegram, tra cui la diffusione di materiale pedopornografico. Sarebbe questa l’accusa che ha portato all’arresto di Pavel Durov, fondatore e amministratore delegato servizio di messaggistica criptata, avvenuto sabato sera all’aeroporto di Le Bourget, a nord di Parigi. «Il cuore del problema è la mancanza di moderazione e cooperazione da parte della piattaforma, che conta quasi un miliardo di utenti, in particolare nella lotta contro i crimini sessuali sui minori”, ha scritto su LinkedIn Jean-Michel Bernigaud, segretario generale dell’Ofmin, agenzia di polizia francese creata l’anno scorso per prevenire la violenza contro i minori. Come riferisce il Financial Times, Durov, miliardario russo fermato a Parigi dove è atterrato con il suo jet privato in arrivo dall’Azerbaijan, ha fatto sapere tramite Telegram di «non avere nulla da nascondere» e di «viaggiare spesso in Europa». La procura di Parigi ha confermato che è in corso un’indagine su Durov, non ha fornito ulteriori dettagli. Domenica, il magistrato inquirente ha prolungato il periodo di fermo da 24 a 96 ore. In una dichiarazione diffusa domenica, Telegram, che ha sede a Dubai, ha sottolineato che le attività di moderazione sulla piattaforma sono “conformi agli standard del settore e in costante miglioramento”, nel rispetto delle leggi dell’Unione europea, tra cui il Digital Services Act. La normativa, entrata in vigore quest’anno, impone alle piattaforme di controllare più da vicino i contenuti dannosi e la disinformazione, pena il rischio di sanzioni o restrizioni. «È assurdo sostenere che una piattaforma o il suo proprietario siano responsabili dell’abuso della piattaforma stessa. Siamo in attesa di una tempestiva soluzione di questa situazione. Telegram è con tutti voi”, ha commentato la società.

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