«Sono molto più fiducioso». Poche parole, confidate agli amici dopo l’incontro di martedì nella casa famiglia di Vasto con i rappresentanti dell’ambasciata australiana e gli assistenti sociali e verso l’imminente udienza alla Corte d’appello dell’Aquila che deciderà sul ricorso contro l’allontanamento dei figli deciso lo scorso 20 novembre. Nathan Trevallion viene definito «più sereno» circa la possibilità di riunire prima di Natale la sua famiglia nel bosco, dunque la moglie Catherine e i suoi tre bambini.
L’imprenditore che ha offerto il b&b
«Anche io l’ho sentito fiducioso» conferma Armando Carusi, l’imprenditore che ha messo a disposizione gratuitamente il Bed-and-Breakfast di “nonna Gemma” per tre mesi, in attesa dei lavori di ristrutturazione della storica casa nel bosco cuore di una vicenda che ha catturato l’attenzione internazionale. «Ho portato il pane fatto in casa, una frittata con le uova fresche e verdure, ma Nathan non c’era. Le ho lasciate sul tavolo. Le ha mangiate la sera». Una piccola scena domestica che, però, racconta più di mille parole sulla vita sospesa della famiglia Trevallion-Birmingham.
La tutrice dei bambini
Intanto, a Vasto, la tutrice dei minori, Maria Luisa Palladino, aggiorna sulle condizioni dei piccoli e sul percorso educativo che stanno affrontando. «I bambini non sanno leggere, stanno imparando l’alfabeto. La bambina più grande, sotto dettatura, sa scrivere solo il suo nome. Nella struttura colorano, fanno i puzzle, interagiscono con gli altri coetanei e stanno capendo che le attività che stanno facendo sono per il loro interesse. Tuttavia, si stanno incastrando tasselli positivi. La mia relazione sarà redatta nell’interesse dei minori» spiega Palladino.
I vaccini
Nei prossimi giorni, i fratellini seguiranno i richiami vaccinali e una visita da parte di uno specialista in neuropsichiatria infantile, necessari per garantire la loro sicurezza e il benessere psicofisico. «Si sta inoltre lavorando per permettere al padre di trascorrere più tempo con i figli: martedì, giovedì e sabato potrebbero diventare giornate regolari di incontro», aggiunge la tutrice, delineando la gradualità con cui gli incontri familiari vengono riconquistati. I tempi all’interno della struttura potrebbero quindi allungarsi, in attesa dell’udienza del 16 dicembre in Corte d’Appello dell’Aquila, dove è stato presentato il ricorso contro l’ordinanza del Tribunale per i minorenni.
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