È stato raggiunto l’accordo sui dazi tra Unione Europea e Stati Uniti con l’obiettivo di evitare una guerra commerciale. La presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e il presidente americano Donald Trump hanno concordato una tariffa doganale unificata del 15% sulle esportazioni europee verso il mercato statunitense. Questo accordo interessa particolarmente il settore della moda e del lusso, che negli ultimi anni, aveva visto un aumento delle barriere all’esportazione verso gli Stati Uniti. L’accordo prevede una tariffa del 15% su settori strategici come automotive, chimica, tecnologia avanzata, agroalimentare e beni di lusso. Tuttavia, alcuni comparti come aeromobili e dispositivi medici godranno di esenzioni parziali.
Le industrie — L’impatto di questo accordo si farà sentire soprattutto per l’industria automobilistica e per comparti come chimica e moda, che vedranno diminuire la competitività sul mercato USA. Le imprese europee dovranno decidere se assorbire i costi dei dazi comprimendo i profitti o aumentare i prezzi con il rischio di perdere quote di mercato. In Italia, i comparti del lusso e del vino sono tra i più esposti, mentre in Germania la pressione ricade sui grandi gruppi dell’automotive. Il settore della moda e dei beni di lusso però sta attraversando una crisi senza precedenti, i consumi infatti sembrano rallentare in tutte le regioni del mondo, le tensioni geopolitiche, il rallentamento dell’economia, le guerre commerciali e la volatilità dei mercati finanziari stanno attualmente scuotendo il comparto dei beni di lusso.
Le dichiarazioni dell’amministratore delegato di LVMH
Bernard Arnault, presidente di LVMH, in occasione della pubblicazione dei risultati semestrali di LVMH, ha sottolineato l’importanza di un’intesa, anche se imperfetta, per evitare una guerra commerciale che potrebbe essere estremamente dannosa per gli imprenditori europei e francesi. L’amministratore delegato di LVMH, durante un’intervista al quotidiano francese Le Figaro del network Lena, ha espresso preoccupazione per l’escalation dei dazi tra Europa e Stati Uniti, chiedendo di porre fine ai negoziati tariffari. Arnault ha analizzato la crisi che il settore del lusso sta attraversando da oltre un anno, esprimendo tuttavia fiducia in una rapida ripresa del mercato. Il secondo trimestre di LVMH ha registrato un calo delle vendite e un terzo semestre di calo degli utili, con una valutazione scesa di un terzo in un anno. Arnault esprime però ottimismo nel medio termine, nonostante le difficoltà cicliche dell’economia globale. Il mercato globale dei profumi e delle borse sta affrontando crescenti difficoltà a causa delle esportazioni europee verso gli Stati Uniti, che a partire dal 1° agosto, saranno tassate al 15%.
I beni di lusso — Il settore del lusso è preoccupato per le conseguenze di questi costi aggiuntivi e per la strategia più appropriata da adottare per evitare di incidere sulla propria redditività. Gli Stati Uniti costituiscono un mercato molto vasto e importante per i produttori di beni di lusso, rappresentando circa 80 miliardi di euro dei 363 miliardi di euro di fatturato globale dei beni di lusso. Arnault ha espresso fiducia in una rapida ripresa del mercato, ma è necessario agire rapidamente per mitigare gli effetti negativi dei dazi. LVMH sta accelerando sul suolo americano, aprendo un quarto laboratorio di pelletteria a Dallas, aggiungendosi ai tre già attivi. Arnault è convinto che il rapporto con gli Stati Uniti possa ancora giocare un ruolo chiave per il successo del settore del lusso.
La scommessa americana
Tuttavia, i dati dell’ultimo trimestre di LVMH mostrano un calo dell’utile netto del 22%, a fronte di ricavi in calo solo del 4%. I margini si assottigliano, e questo potrebbe essere un segnale che la macchina perfetta del lusso inizia a perdere colpi. Nonostante ciò, il mercato sembra gradire la scommessa americana di Arnault, e il titolo LVMH è rimbalzato in Borsa dopo la pubblicazione dei conti. Arnault dunque, pur non giocando in difesa in questa guerra commerciale, continua a puntare sugli Stati Uniti come mercato chiave per il futuro del settore del lusso. La sua fiducia in una rapida ripresa del mercato potrebbe essere un segnale di speranza per il settore, ma resta da vedere come reagirà tutto il settore del lusso di fronte alle sfide poste dai dazi e dalla crisi economica globale.
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