Mutui e prestiti per il credito al consumo meno cari, e quindi risparmi per le famiglie, ma anche rendimenti dei titoli di Stato e dei conti correnti più bassi. La riduzione del costo del denaro ha un effetto benefico sui tassi dei prestiti bancari, a beneficio di 3 milioni e mezzo di famiglie indebitate che hanno un mutuo casa. Anche se il calo dei tassi ovviamente si fa sentire solo per chi ha scelto un prestito a tasso variabile.
Il sindacato dei bancari Fabi stima un risparmio complessivo di oltre 70 mila euro (-19,3% sul 2023) per chi sottoscrive ora un nuovo mutuo a 25 anni da 200 mila euro. Ma anche per chi ha un mutuo a tasso variabile già aperto la sforbiciata della Bce si farà sentire.
Facile.it ha calcolato che, con una sforbiciata di 25 punti base e il relativo calo dell’Euribor, utilizzato come parametro di indicizzazione dei mutui ipotecari a tasso variabile, il beneficio per la rata mensile di un finanziamento medio (da 126.000 euro da restituire in 25 anni), sarebbe di circa 18 euro.
Sempre secondo le stime di Facile.it, prendendo l’andamento della rata di un mutuo medio variabile, sottoscritto a inizio 2022, la rata che lo scorso agosto era pari a 733 euro (277 euro in più rispetto agli iniziali 456 euro) scende a circa 721 euro a settembre per poi calare a 683 euro entro la fine di quest’anno e a 634 euro nel giugno prossimo, 87 euro in meno di oggi.