Ci sono momenti in cui il glamour diventa un’arma. E pochi lo maneggiano con l’eleganza tagliente di Fran Drescher. Icona mondiale grazie al ruolo di Francesca Cacace ne La Tata, oggi è molto più di un’attrice brillante: è una leader, una voce politica, una pioniera. E sul palco del Filming Italy Sardegna Festival, racconta il volto più potente – e meno conosciuto – della sua battaglia. Durante il lunghissimo sciopero SAG-AFTRA del 2023, che ha paralizzato Hollywood, Drescher – presidente del sindacato degli attori – è stata il volto e il cuore del movimento. “Sì, ci sono stati momenti in cui ho avuto paura,” ammette. “Ero preoccupata che quella battaglia mi avrebbe distrutta. Ma poi mi sono chiesta: perché mi viene presentata questa sfida? Come posso trasformare il negativo in positivo?” Buddista convinta, Fran racconta di essersi aggrappata alla saggezza orientale per restare centrata. “L’ambiente era duro, cercavano di sminuirmi. Hanno chiamato esperti di PR per screditarmi. ‘È solo una donna emotiva’, dicevano. ‘È sopra la sua testa.’ Ma non gliel’ho permesso.” E la risposta non è stata rabbiosa, ma iconica: un video virale in cui si truccava, come milioni di donne ogni mattina, prima di entrare nella sala delle trattative. “Ho detto: non devo emulare l’energia maschile per guidare. Posso farlo con empatia, dignità, intelletto. E con il rossetto rosso e i tacchi alti.” Un gesto semplice, potente. “In quel momento ho capito che stavo rappresentando qualcosa di più grande di un contratto. Stavo mostrando cosa può essere la leadership femminile.” (Servizio a cura di Eva Carducci)
