Conte: alleanza con il Pd solo con le battaglie M5S nel programma
«Noi siamo disponibili a dialogare con Il Pd e con le altre forze progressiste. Se verrà fuori un’alleanza dipenderà solo dai programmi, se ci verranno scritte le nostre battaglie di sempre, dall’etica pubblica alla legalità, alla giustizia ambientale e sociale. Prima il programma, il candidato verrà dopo». Così il presidente del M5S Giuseppe Conte, intervistato sul palco di Atreju, risponde a chi chiede se il M5S si presenterà in coalizione con il Pd alle prossime elezioni politiche.
Donzelli e Crosetto sul palco di Atreju, pacieri nello scontro Renzi-Casellati
In chiusura del panel sulle riforme ad Atreju nuovo scontro tra la ministra Maria Elisabetta Casellati e il leader di Italia Viva Matteo Renzi. A riaccendere il botta e risposta, è il senatore di centrosinistra che parla dell’emendamento Borghi-Musolino sulla riforma del premierato. «L’abbiamo presentato eccome, e c’è il parere negativo della ministra», insiste Renzi. «Le riforme costituzionali si fanno insieme e abbiamo sempre detto che siamo disposti a farlo. Io combatto per le mie idee e per me è un vanto essere fischiato», ha incalzato Renzi di fronte a qualche mormorio della platea. «Matteo, hai finito il comizio», dice alzandosi il ministro Roberto Calderoli. «Robertino stai sereno», controbatte Renzi. Le scintille tra i ministri e Renzi proseguono anche quando i relatori lasciano le sedie e sono in piedi per le foto finali. A interrompere un nuovo battibecco tra Casellati e Renzi è il responsabile Organizzazione di FdI Giovanni Donzelli, che prende il microfono, ringrazia e precisa rivolgendosi al leader di Iv: «Qui non ti ha fischiato nessuno». Sul palco, al termine, arriva anche il ministro Guido Crosetto, che, scherzando, prende in braccio di peso Renzi come a volerlo portare via dal palco.
Conte: «Ascoltare giovani che criticano, quello che ha fatto Bernini non va bene»
«Quando ci criticano i giovani dobbiamo lasciarli parlare. Ieri è successo con la ministra, e non va bene. Hanno contestato il test di medicina, ascoltiamoli, anche perché questa festa origina dai giovani di Fratelli d’Italia, bisogna saperli ascoltare». Lo dice Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle, intervistato sul palco di Atreju.
Buffon, ‘Meloni rappresenta nel modo migliore la nostra nazione’
Sicuramente Giorgia Meloni sta rappresentando, penso nel modo migliore, la nostra nazione e insomma sta governando da tanto e questo è un grandissimo risultato. Ora il nostro obiettivo è andare al mondiale. La mia fortuna è stata non tanto viverlo da protagonista quando viverlo da tifoso». Lo ha detto Gigi Buffon, capo delegazione della nazionale di calcio italiana, ad Atreju. «Andarci porterebbe magia nel paese e l’Italia diventerebbe un grandissimo oratorio dove tutti siamo uniti», ha aggiunto.». Così Gigi Buffon, ex portiere e capo delegazione della nazionale di calcio, arrivando ad Atreju, la kermesse di Fdi in corso a Roma.
Piantedosi: Lampedusa era la fotografia dell’ipocrisia
«Lampedusa era la fotografia dell’ipocrisia che circolava sul tema dell’immigrazione. Un certo culturame immigrazionista era per le porte aperte a chiunque indiscriminatamente, ma poi dal molo in poi non era più un problema di nessuno, quindi i migranti venivano abbandonati a se stessi. Noi siamo ripartiti dall’accoglienza a Lampedusa». Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nel corso del suo intervento ad Atreju.
Piantedosi: con nuovi regolamenti Ue verifiche in 28 giorni
«I paesi democratici sono tenuti a dare ospitalità a chi scappa da guerre e da situazioni di persecuzione dei loro paesi, ma nello stesso tempo sono tenuti pure a controllare i propri confini. L’evoluzione dell’incrocio di questi due esigenze negli anni ha fatto sì che il controllo dei confini diventasse recessivo, secondario. Va data prima accoglienza e poi con procedure complicatissime va verificato se la persona ha diritto a rimanere o no. La svolta è questa: noi paesi di primo ingresso, Italia e Grecia soprattutto, con questi regolamenti ci candidiamo realisticamente a fare in 28 giorni, un mese, quello che oggi statisticamente avviene dopo anni». Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nel corso del suo intervento ad Atreju.
Piantedosi: in Albania con reati gravi ma giudicati vulnerabili per l’insonnia
«L’Albania, per esempio, che è stato uno dei modelli che noi abbiamo proposto in anteprima, si avvantaggerà di questi regolamenti. Qualcuno si compiace del presunto fallimento del modello Albania ma noi abbiamo avuto delle persone che sono state liberate per decisioni giudiziarie che hanno valorizzato le dichiarazioni di alcuni migranti trattenuti, portati lì dopo che avevano commesso reati anche molto gravi e riconosciuti come soggetti vulnerabili perché dicevano che soffrivano di insonnia». Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nel corso del suo intervento ad Atreju.
Pichetto: marcia indietro Ue su stop a motori termici? Era ora!
«Era ora!».
Così Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, commentando ad Atreju la marcia indietro della Commissione Ue sullo stop ai motori endotermici che potrebbe arrivare la prossima settimana. «Si tratta di togliere quella che è stata un’idiozia politica — ha aggiunto il ministro — che ha portato a massacrare il più grande sistema manifatturiero europeo».
La Russa ad Atreju, bagno di selfie con i militanti
Il presidente del Senato Ignazio La Russa è arrivato ad Atreju, la manifestazione di FdI, dove interverrà nel tardo pomeriggio. La seconda carica dello Stato ha attraversato gli stand accompagnato da Giovanni Donzelli, responsabile Organizzazione del partito. Tanti i militanti che lo hanno fermato per scattare una foto o un selfie. La Russa si è fermato per qualche minuto allo stand di Gioventù Nazionale, dove ha posato con la maglietta dell’organizzazione giovanile. Dopo aver lasciato un’offerta, un giovane militante ha scherzato: «Santanchè era stata più generosa». «Ma lei è ricca», la replica ironica del presidente del Senato. Ora segue in prima fila il dibattito con il ministro Gilberto Pichetto e il presidente di Confindustria Emanuele Orsini.
Valditara: non vogliamo che un bambino di 8 anni venga subissato di teorie gender
«Quando noi parliamo di educare al rispetto verso la donna, di educare a relazioni sane, corrette, di educare all’empatia affettiva e relazionale noi parliamo di cose sacrosante, di buon senso, che sono proprio quelle dovrebbero scoraggiare e quindi dovrebbero evitare le violenze sessuali, i femminicidi o anche più banalmente scritte inquietanti e veramente devastanti come quelle dei bagni, dei licei di Roma». Così il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, nel corso del suo intervento ad Atreju. «Educare al rispetto, educare alle relazioni corrette, educare all’empatia, considerare l’altro come un compagno, una compagna con cui condividere un futuro è fondamentale, però non l’ha fatto la sinistra. La sinistra che oggi continua a lamentarsi dicendo manca l’educazione al rispetto, all’empatia, in realtà sta raccontando delle balle — ha aggiunto — perché nelle nuove linee guida sull’educazione civica noi per la prima volta abbiamo introdotto tutto questo come obiettivi di apprendimento obbligatori. È con questo che si fa la vera battaglia per vincere quella cultura maschilista, per combattere contro l’emarginazione della donna, contro lo sfruttamento della donna, contro le violenze contro le donne». Valditara ha poi ricordato l’inserimento nei programmi scolastici dell’educazione sessuale «in senso biologico. Noi non vogliamo che un bambino di 8 anni venga subissato di teorie gender che ti insegnano che oltre al maschio e alla femmina ci sarebbe anche un soggetto neutro che non è né maschio né femmina», ha detto. E ha concluso: «ci hanno accusato di rieditare il Minculpop. Il Minculpop sta dall’altra parte, sta dall’educazione obbligatoria di Stato che ti impone certi valori eticamente sensibili».
Valditara: la norma sulla condotta non è fascista
«La norma sulla condotta non è una norma fascista. Noi vogliamo stimolare tutti i giovani alla responsabilità, ma un giovane pulito, un giovane onesto, un giovane serio, corretto, che rispetta gli altri non ha timore nel voto di condotta. Questo è il punto. Noi vogliamo contrastare il bullismo, la prepotenza, l’arroganza, la violenza. Vogliamo difendere il mite contro il violento. Questa è la scuola democratica». Così il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, nel corso del suo intervento ad Atreju.
Valditara: Albanese? Mentalità totalitaria tra esponenti opposizione
«Io temo che, anche a leggere alcune reazioni di ieri, ci sia ancora una mentalità totalitaria in alcuni esponenti dell’opposizione. Perché quando mi si contesta il fatto che io voglia fare chiarezza se effettivamente Francesca Albanese durante più lezioni curriculari, e quindi lezioni obbligatorie, abbia veramente detto che questo governo è costituito da fascisti, complici di genocidio e abbia veramente incitato a occupare le scuole, se mi si contesta la necessità di fare chiarezza su un punto dirimente per quanto riguarda la correttezza della formazione dei nostri giovani, vuol dire che non si ha maturità democratica». Così il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, nel suo intervento ad Atreju. «Il ministro non si lascia intimidire da nessuno, ha il dovere di far sì che la legge venga rispettata, la Costituzione venga rispettata, il pluralismo venga rispettato e che nelle scuole non si faccia né propaganda né indottrinamento — aggiunge — Dopodiché io non parto con alcun pregiudizio, accerteranno gli ispettori e vedranno se eventualmente si sono violate alcune regole e se c’è una responsabilità degli organi scolastici». Valditara sottolinea che «le scuole non sono e non dovranno mai essere luoghi di indottrinamento, luoghi di propaganda politica» e che «devono abituare lo studente allo spirito critico, al confronto plurale, alla crescita nel pluralismo. Questa è la scuola democratica». Mentre, «la scuola delle dittature, la scuola totalitaria è quella che ti impone una visione».

