Notizie Nel Mondo - Notizie, affari, cultura Blog Politics «Ma niente amnistie». E Nordio annuncia un piano straordinario
Politics

«Ma niente amnistie». E Nordio annuncia un piano straordinario


Mentre Forza Italia e i Radicali annunciano in una conferenza stampa iniziative comuni per mantenere alta l’attenzione sulla situazione delle carceri, Carlo Nordio lancia un piano straordinario sugli istituti penitenziari. Prevedendo «un disegno coordinato di interventi per rinnovare – ha detto il ministro della Giustizia – il sistema dell’esecuzione penale, in modo da coniugare la certezza della pena con l’efficacia dei percorsi di reinserimento sociale dei detenuti e garantire un impatto positivo sulla sicurezza e la coesione».

Un fronte, quello dei diritti e delle condizioni dei detenuti, su cui Forza Italia è tornata alla carica. Con una direttrice chiara: «Non abbiamo mai parlato di amnistia, non è nel programma di governo, non l’abbiamo chiesta. Il problema è fare in modo che vi sia un trattamento dignitoso per chi è detenuto e per i lavoratori nelle carceri», sottolinea il leader azzurro Antonio Tajani. «Noi accendiamo i riflettori, non c’è un intento polemico. Siamo in perfetta sintonia con le iniziative del governo». .

L’INIZIATIVA
A San Lorenzo in Lucina hanno preparato un documento contenente una serie di proposte per superare l’attuale emergenza, e messo in programma una serie di visite da effettuare in estate insieme ai Radicali nelle strutture. Previsti incontri con i direttori, i detenuti, gli operatori, i giudici di sorveglianza mentre il ministro della Pa Paolo Zangrillo accelererà i tempi per il rinnovo del contratto della polizia penitenziaria. La consapevolezza degli azzurri – all’incontro con i giornalisti, erano presenti tra gli altri Maurizio Turco e Irene Testa del partito Radicale e per FI anche il viceministro al dicastero di via Arenula Francesco Paolo Sisto – è che la situazione negli istituti penitenziari è allarmante.

I garanti territoriali delle persone private della libertà personale hanno scritto una lettera a Nordio che incontreranno il 7 agosto: «Le carceri – l’appello — sono una polveriera a miccia corta, una desertificazione affettiva, sociale e Costituzionale. Una discarica sociale e uno ospizio dei poveri. Chiediamo che le 7.954 persone che hanno un residuo pena al di sotto di un anno siano i primi ad avere un beneficio». Il ministro ha annunciato «massicce misure» unitamente «al piano straordinario per l’edilizia penitenziaria» e rimarcato il lavoro fatto per fronteggiare l’insufficienza delle attuali piante organiche.

Sottolinea Nordio lanciando il nuovo piano: «Il carcere non può essere il luogo in cui si perde ogni speranza, non va trasformato in palestra criminale». Da qui la necessità di mettere l’emergenza suicidi in cima alla lista delle «priorità» dell’esecutivo.

LE MISURE
«Dal governo sono state rafforzate le misure per il personale», l’incipit del Guardasigilli, «solo nel 2024 abbiamo stanziato 10,5 milioni di euro aggiuntivi più che triplicato il budget previsto in bilancio di euro 4,4 milioni, per uno stanziamento totale di euro 14,9 milioni», la premessa. Dell’intero budget «9,5 milioni sono stati destinati per gli psicologi ed 1 milione per i mediatori culturali», 7 milioni di euro finanziati per il reinserimento sociale dei detenuti che «hanno requisiti giuridici per l’accesso alle misure alternative alla detenzione, ma non sono nelle condizioni socio economiche per avere un domicilio idoneo», 5 milioni serviranno «per incrementare i posti disponibili nelle strutture residenziali per la riabilitazione dei detenuti tossicodipendenti». E ancora: nove per rafforzare «le opportunità di formazione professionale e di lavoro per i detenuti, con un aumento del budget di un milione per la formazione e di 8 milioni per il lavoro, in tal modo raddoppiando il budget di bilancio previsto per la formazione, che passa da 1.066.151 a 2.066.151 di euro». Prosegue Nordio: «È aumentato di 8 milioni il previsto budget di bilancio di 128 milioni di euro per la retribuzione del lavoro intramurale dei detenuti», sono stati stanziati «19 milioni di euro per gli sgravi fiscali e le agevolazioni alle imprese per incrementare il lavoro all’esterno» e ci sono 270 milioni di euro, cofinanziati dall’Unione Europea, per «l’inclusione socio-lavorativa delle persone in esecuzione penale». Il ragionamento è che il sistema era «abbandonato da decenni, adesso la visione è più limpida e consentirà di intervenire con misure adeguate e sistemiche». L’opposizione intanto continua a chiedere che sia modificato il dl carceri. «Serve una risposta immediata», la richiesta di Avs. «Il governo non volti la testa, la situazione sta esplodendo», tuona il Pd.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Exit mobile version