Fashion

lo stile è una sfida


Fantasie, ricami, applicazioni e decori: la moda dell’autunno-inverno 2024/2025 mostra il suo lato artistico grazie a contrasti materici, fiocchi e ruches che regalano tocchi sorprendenti anche al look più formale. Sono i dettagli ricercati che catturano lo sguardo; così anche il cappotto, caposaldo dello stile invernale, smorza il suo rigore. L’ordinario si fa straordinario in casa Gucci dove il direttore creativo Sabato de Sarno sovverte le regole del prêt-à-porter. «Guardare le cose da una prospettiva diversa da quella che si dà per scontato sia la più adatta, non attenersi alle regole» ha dichiarato, puntando su capospalla dalla silhouette maschile abbottonati sul retro o illuminati da ricami di paillettes dall’effetto sfumato. 

I TESSUTI

Parte dal tessuto il percorso stilistico di Alberta Ferretti, che mescola maschile e femminile tratteggiando attraverso i capi un equilibrio tra concretezza e poesia. I completi gessati si illuminano di bagliori, il bomber è decorato con medaglie in metallo anticato e fili lurex, su tutto l’idea di capi destinati a restare nel guardaroba oltre le mode stagionali. Per Ermanno Scervino, la delicatezza scultorea dei tessuti fa rima con una femminilità determinata nella collezione Atlante di moda, dove gli abiti lingerie sono impreziositi da applicazioni artigianali di pizzo macramè. Nella visione di Marco de Vincenzo per Etro, la sartoria tradizionale sposa dettagli contemporanei. Il cappotto in panno di lana e cashmere è decorato con una stampa laminata color oro di ispirazione floreale. È poi nella nuova capsule Etro x Wolford che giochi di texture opache e trasparenti, ricreano l’effetto di un vero e proprio tattoo su body, collant, leggings, catsuit, top e abiti. Guardano all’eleganza del passato Miuccia Prada e Raf Simons: gli abiti di ispirazione anni Venti esibiscono ricami in montone dall’effetto a rilievo o sono impreziositi da fiocchi in raso. 
 Olivier Rousteing da Balmain rende glamour il grappolo d’uva, il simbolo forse più famoso di Bordeaux, sua città natale, attraverso decori 3D. «Abbiamo continuato a combinare il know-how storico di questa casa con tecniche e materiali innovativi, invitando artisti di talento a creare pezzi eccezionali, come un pettorale in metallo dorato a forma di conchiglia o un paio di mani che stringono un mazzo di fiori» ha dichiarato lo stilista. In casa Loewe, il direttore creativo Jonathan Anderson rinnova la collaborazione con lo studio di ceramisti di Kyoto Suna Fujita. Nascono decorazioni realizzate con intarsi di pelle: un polpo e un calamaro danzano sulle borse Flamenco e Hammock, una balena sui modelli Puzzle e Pebble Bucket. Potere alle stampe da Dries Van Noten, dove le cromie vivaci sembrano pennellate d’artista con strass e pietre tridimensionali. 

I CIGNI

Aguzzate la vista sulla passerella Roberto Cavalli, dove la stampa marble regala l’effetto ottico delle venature dei marmi su abiti, bomber e completi fluidi. Sono opere d’arte le stampe di piatti, bicchieri e lampadari di cristallo della nuova collezione MSGM, ispirata ai cigni di Truman Capote, muse dello scrittore appartenente all’alta società americana. «Per questa collezione presentiamo anche una collaborazione con l’artista belga Jan De Vliegher, che è ossessionato dal mondo nobiliare e tutto quello che luccica, dalle tavole con le porcellane, i cristalli e i lampadari con cui abbiamo fatto anche una capsule collection» ha dichiarato il direttore creativo Massimo Giorgetti, contaminando la duchesse, i ricami e i materiali glossy con zip punk e un’attitudine irriverente. 

LE SCULTURE

«Vivo da sempre circondata dall’arte, con le sculture di mio padre che sono d’ispirazione per i volumi dei miei capi dai tagli decisi» dichiara la stilista Francesca Liberatore che condivide con il papà scultore, Bruno Liberatore, l’atelier romano. «Le mie nuove giacche hanno la linea dritta e le spalle sostenute, simili alle armature interne delle sculture, come se l’opera statica si mostrasse su un corpo in movimento» racconta la designer, che a fine mese inaugurerà un pop-up store nell’ex Chiesta San Michele a Ferrara, nuovo headquarter riqualificato dalla famiglia di artisti per esplorare, con seminari ed incontri, i cambiamenti delle sfilate con l’avvento dell’intelligenza artificiale.

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