La prossima acquisizione nel campo della cybersicurezza potrebbe maturare «già entro l’anno». Per il resto, «ci aspettiamo di crescere a doppia cifra nel mercato del cyber nei prossimi anni, con l’obiettivo di diventare un attore chiave europeo focalizzato sulla difesa, lo spazio e le organizzazioni strategiche nazionali e internazionali». La rotta tracciata e ribadita dall’ad Roberto Cingolani per Leonardo conferma gli obiettivi sul mercato della cyber security già indicati nel piano industriale. Ma l’ambizione è anche più alta: Leonardo punta un ruolo da protagonista per costruire un asse europeo sulla difesa e la sicurezza globale.
OBIETTIVI E CAMPIONI
Del resto scenari, opportunità e rischi sono sul tavolo. «La cybersecurity», ha detto Cingolani aprendo l’appuntamento del Cybertech Europe 2024, «giocherà un ruolo chiave per abilitare lo sviluppo della sicurezza globale, proteggendo dalle minacce moltiplicate dall’adozione dell’intelligenza artificiale e dall’iperconnessione dei sistemi. Su queste basi, il cyber è al centro del nostro sviluppo, con un ruolo cruciale anche come abilitatore per lo sviluppo delle nostre soluzioni multi-dominio e per superare la concorrenza in piattaforme sicure per design, come per aeromobili, elicotteri, piattaforme belliche, piattaforme aerospaziali». Acquisizioni? «Entro l’anno potrebbe maturare uno dei tanti dossier esaminati».
Ma attenzione, nessuno può farcela da solo, ricorda anche il condirettore generale di Leonardo, Lorenzo Mariani. Nella cybersecurity l’Italia è indicata tra i «paesi modello» ma l’avvertimento «è di non abbassare la guardia». Un avvertimento che Leonardo promuove e estende a tutta la sua catena di approvvigionamento. Stiamo parlando di 12.000 fornitori e 6.800 pmi in tutto il mondo» sottolinea Mariani. Ma anche a livello Paese, «nessuno può farcela da solo», avverte: «La sicurezza è una questione continentale, non nazionale. Ciò implica mantenere un dialogo continuo a livello continentale (Ue) e sovranazionale (Nato), favorendo la sinergia e la cooperazione tra Difesa, Istituzioni, Infrastrutture Critiche, aziende pubbliche e private». E «nella roadmap per creare una sicurezza globale europea comune che superi la frammentazione politica ed economica, ancora una volta un ruolo decisivo è svolto dall’industria». È un ruolo che Leonardo sta perseguendo, agendo come «catalizzatore per accordi e discussioni con i principali partner europei e promuovendo il coinvolgimento di tutti gli stakeholder pubblici e privati», insiste il condirettore generale.
Perché non c’è dubbio che se la grande sfida è sulla sicurezza globale, per essere della partita l’Europa deve recuperare il terreno perso e scommettere al massimo sulla competitività dell’industria europea. Nella difesa, certo, ma anche sul controllo delle tecnologie. Dunque, in Europa, per Cingolani, «è richiesto lo sviluppo di campioni della difesa per la creazione di uno spazio di difesa Ue». Ecco perché Leonardo, sta «costruendo nuove alleanze e partnership a supporto del nuovo programma industriale di difesa europeo», Con nuovi e massicci investimenti.
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