Leonardo insiste sulla rotta delle alleanze europee. E la prossima mossa, da chiudere in temoi stretti, è la firma dell’accordo con un nuovo partner, sempre tedesco, nel campo degli armamenti terrestri.
Il colosso della difesa e dell’aerospazio italiano guidato da Roberto Cingolani sta trattando, in una fase avanzata secondo quanto riportato dal Sole24Ore, con il gruppo tedesco Rheinmetall. L’intesa porterebbe alla costituzione di una joint venture paritetica italo-tedesca per gestire i futuri contratti per la produzione di 280 carri armati pesanti (derivazione del Panther) e più di mille veicoli blindati di fanteria (derivazione del Lynx) per l’esercito italiano. Il valore delle commesse in ballo ammonta a 20 miliardi da spalmare in oltre 10 anni.
IL CAMBIO DI ROTTA
Per Piazza Affari è una notizia che merita il brindisi e le azioni hanno infatti guadagnato oltre il 2% in mattinata per poi cedere alle prese di beneficio e chiudere in rosso dell’1,19%. Del resto, a solo un mese dalla chiusura del dossier di trattativa con Knds, il gruppo ex Finmeccanica punta ad arrivare a una collaborazione per la fornitura dei carri armati Leopard 2 all’Esercito italiano per una commessa da 8 miliardi di euro.
Le trattative con il gruppo nato dell’aggregazione di Kmw e Nexter, due dei principali produttori europei di sistemi terrestri militari con sede in Germania e Francia, sono naufragate ufficialmente l’11 giugno scorso. Con tanto di progetto per definire una configurazione comune per il programma Main Battle Tank dell’Esercito Italiano e per sviluppare una più ampia collaborazione industriale. Il nodo cruciale è stato il mancato accordo sulle strategie tecnologiche e in particolare la cosiddetta italianizzazione del carro molto cara a Cingolani. I tedeschi non intendevano fare concessioni sul Leopard 2A8 a favore del gruppo italiano.
A quel punto Leonardo si è trovato a percorrere un’altra strada Allo stesso tempo, Leonardo aveva confermato per mantenere l’impegno di fornire all’Esercito Italiano una soluzione adeguata, capace di rispondere ai requisiti di interoperabilità necessari per tenere il passo delle nuove tecnologie. Era importante anche mettere un nuovo tassello di cooperazione con altri partner internazionali qualificati e posizionarsi al meglio per gli sviluppi futuri verso il Main Ground Combat System.
Di qui l’apertura dell’asse con Rheinmetall, che sta completando lo sviluppo del nuovo carro da battaglia Panther Kf51. Senza contare è in prima fila nella sfida al rinnovamento dei mezzi pesanti di terra del nostro Paese. Nei piani ben dichiarati c’è la costruzione del più grande polo terrestre Europeo. Se, come sembra, la joint venture paritetica italo-tedesca andrà in porto, servirà a gestire i futuri contratti di produzione di nuovi carri armati pesanti (Mbt) e nuovi veicoli blindati di fanteria (Aifv) per l’Esercito italiano, che deve rinnovare la flotta vetusta degli Ariete e Dardo. Dunque a Leonardo sarebbe concesso lo spazio negato da Knds.
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