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Nel quadro dei contatti avviati sin dal Vertice G7 di Kananaskis a sostegno di un cessate il fuoco a Gaza, la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha intensificato il dialogo con diversi leader internazionali. Dopo aver avuto ieri un colloquio con il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, la premier ha avuto conversazioni telefoniche con l’emiro del Qatar, Tamim bin Hamad al Thani, e con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.
In tutti i colloqui Meloni ha richiamato l’urgenza di giungere a un cessate il fuoco a Gaza che permetta il rilascio degli ostaggi ancora in vita e l’accesso pieno e senza ostacoli della popolazione civile all’assistenza umanitaria.
Netanyahu: «Le richieste di Hamas sono inaccettabili»
Intanto, in vista dei colloqui indiretti in Qatar, Netanyahu ha dichiarato attraverso una nota diffusa dal suo staff: «Le modifiche richieste da Hamas alla proposta ci sono state trasmesse ieri sera e non sono accettabili per Israele.
Dopo una valutazione della situazione, il primo ministro Benyamin Netanyahu ha dato istruzioni di accogliere l’invito ai colloqui indiretti e di proseguire i negoziati per il ritorno dei nostri ostaggi, sulla base della proposta del Qatar alla quale Israele ha già dato il suo assenso. La delegazione negoziale partirà domenica per i colloqui a Doha».
Israele e Hamas si preparano ai colloqui
I team negoziali di Hamas e Israele si preparano a colloqui indiretti attraverso i mediatori a Doha dopo la risposta positiva dell’organizzazione fondamentalista alla nuova proposta degli Usa. La leadership politica del gruppo che governa Gaza dal 2007 risiede nella capitale del Qatar, così come il capo negoziatore Khalil al-Hayya, mentre i delegati israeliani dovrebbero al massimo domenica mattina per il nuovo ciclo di colloqui, come ha confermato un funzionario israeliano. Obiettivo, un cessate il fuoco di due mesi durante i quali verranno trattati i termini per la fine del conflitto nella Striscia.
L’apparato di sicurezza di Hamas ha già lanciato l’allarme tra le sue fila pubblicando una serie di istruzioni e un avvertimento diretto: «Israele potrebbe sfruttare il momento per compiere omicidi mirati, arresti e tentare di liberare ostaggi, prigionieri nella Striscia da 638 giorni, circa 20 su 50 ancora in vita. Il gruppo palestinese ritiene che questi siano giorni particolarmente delicati, proprio a causa della speranza che scatti la tregua. Le linee guida raccomandano di «aderire alle procedure di sicurezza durante le comunicazioni e gli spostamenti, e a mantenersi costantemente pronti ad affrontare attacchi a sorpresa o operazioni speciali nell’enclave». E sul terreno fonti mediche hanno reso noto che almeno 70 residenti di Gaza sono morti nelle ultime 24 ore nella Striscia a causa degli attacchi israeliani, mentre l’Idf ha spiegato di aver colpito e ucciso decine di terroristi in diverse zone della Striscia e di aver distrutto depositi di armi, lanciatori di missili e centri di comando delle fazioni armate palestinesi.
La Gaza humanitarian foundation (Ghf) ha dichiarato che due operatori umanitari americani sono rimasti feriti dallo scoppio di due granate lanciate su uno dei siti di distribuzione a Rafah, mentre i gazawi stavano ritirando i pacchi. Tsahal ha confermato l’attacco accusando di sabotaggio Hamas e altri gruppi armati palestinesi. E proprio la consegna degli aiuti fa parte dei tre emendamenti chiesti da Hamas al piano (‘migliorato’) Witkoff nella risposta consegnata al Qatar, rischiando di diventare terreno di scontro tra le parti. Hamas chiede che la gestione torni nelle mani dell’Onu e venga tolta alla Ghf, mentre Israele e gli Stati Uniti ritengono che il sistema precedente abbia consentito all’organizzazione di appropriarsi delle merci, non solo per l’uso dei miliziani e delle loro famiglie, ma soprattutto per essere rivendute al mercato nero lucrando e facendo impennare i prezzi a Gaza. Prima e durante la guerra. Finora le Nazioni Unite non hanno risposto alla richiesta della Gaza Foundation, inviata con una lettera al segretario generale Antonio Guterres, di collaborare nella consegna ai civili dell’enclave. In serata i sistemi di difesa dell’Idf hanno abbattuto due razzi lanciati dal sud di Gaza verso la zona meridionale di Israele.
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