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«La minaccia per la Nato è reale. E non abbiamo tempo». Ad affermarlo è il capo di Stato maggiore del Regno Unito, il generale Roly Walker, parlando degli attacchi che nel prossimo futuro la Russia potrebbe sferrare contro i Paesi europei dell’Alleanza atlantica, tenendo conto anche del progressivo disimpegno annunciato dall’amministrazione Trump.
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Secondo Newsweek, che ha riportato le parole del generale britannico, queste parole sono state pronunciate durante un intevento al think tank Royal United Services Institute.
Walker: «Dobbiamo davvero affrontare insieme delle sfide molto serie. Tra le tante, la sfida più grande che dobbiamo affrontare è semplicemente la mancanza di tempo, è necessario un senso di urgenza per rispondere alle minacce».
L’allarme
Un analogo allarme era stato lanciato nell’Unione europea, dal commissario per la Difesa, Andrius Kubilius, che aveva spiegato durante un’audizione alle Commissioni Esteri e Difesa della Camera, in Italia: «La Russia potrebbe testare la nostra resilienza e la nostra risposta con l’articolo 5. E potrebbe testarci già nel 2027. Gli Usa spostano sempre più risorse sull’Indopacifico e meno sull’Europa». Sulla stessa linea il monito dei giorni scorsi di Mark Rutte, segretario generale della Nato: «La Russia si è alleata con Cina, Corea del Nord e Iran. Stanno espandendo le loro forze armate e le loro capacità. Si stanno preparando a un confronto a lungo termine. Sono rimasto colpito dal discorso che Winston Churchill tenne alla Camera dei Comuni nel 1936, quando pose la domanda: «Ci sarà tempo per mettere in ordine le nostre difese? Ci sarà tempo per compiere questi sforzi necessari, o le terribili parole «troppo tardi» saranno pronunciate?»».
In sintesi: cresce la convinzione, in Europa e nel Regno Unito, che la minaccia russa sia destinata ad aumentare parallelamente a un minore impegno in questa area degli Usa. Tornando all’articolo di Newsweek sulle parole del capo di Stato maggiore britannico, emerge che «le valutazioni variano, ma in un’analisi del Defense Intelligence Service danese, pubblicata a febbraio, si afferma che la Russia sarebbe in grado di scatenare una «guerra su larga scala» contro la Nato nei prossimi cinque anni se gli Stati Uniti rifiutassero di essere coinvolti. Oleh Ivashchenko, capo dei servizi segreti esteri dell’Ucraina, ha dichiarato all’inizio di questa settimana che la Russia sarebbe in grado di organizzare una qualche forma di attacco contro l’Europa da due a quattro anni dopo la fine della guerra in Ucraina, ma potrebbe essere pronta a farlo molto più rapidamente se le sanzioni venissero revocate».
Non è un mistero che Putin stia realizzando nuove basi e spostando uomini ai confini con la Finlandia. Ricorda ancora Newsweek: «I funzionari di Trump hanno proposto che i membri europei della Nato destinino il 5% del loro Pil alla difesa, ben al di sopra del precedente obiettivo del 2% per l’intera alleanza, che non è ancora stato raggiunto da una manciata di membri. Gli Stati Uniti, pur essendo l’attore più importante della Nato, non spendono il 5% del loro PIL per la difesa. I funzionari europei ammettono che gli americani chiedono da tempo al continente di investire di più nelle proprie forze armate e sono ampiamente convinti che i picchi drastici nella spesa per la difesa siano necessari e attesi. Gli Usa, che garantiscono la sicurezza di gran parte dell’Europa, hanno dichiarato che nei prossimi mesi elaboreranno piani per ridurre la presenza militare americana. «Abbiamo ricevuto il promemoria», ha aggiunto Walker».
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