Gli antichi Egizi riuscirono a sollevare enormi blocchi di pietra calcarea a grandi altezze per erigere le piramidi, che resistono da quasi cinquemila anni, grazie a un «ascensore». Gli studiosi, fino ad ora, erano convinti che gli abili artigiani egiziani, e non schiavi, utilizzassero una combinazione di rampe, slitte, corde e leve. Ma uno studio recente ha rivelato un ulteriore trucco utilizzato dagli antichi architetti: l’uso dell’acqua per sollevare i pesi. L’analisi della piramide a gradoni di Djoser, costruita intorno al 2680 a.C., ha scoperto un complesso sistema di gestione dell’acqua che includeva un ascensore idraulico al centro del monumento. Questa scoperta suggerisce che i blocchi di pietra calcarea venivano sollevati dal centro della piramide, similmente a un «vulcano». La ricerca, condotta da ingegneri e idrologi francesi, ha utilizzato immagini satellitari e i rapporti degli archeologi, dimostrando l’innovativo metodo degli antichi egizi per costruire le piramidi.
Cosa hanno dimostrato i ricercatori
Lo studio pubblicato da Guillame Piton, tra gli altri, su Research Gate spiega: «La Piramide a Gradoni di Djoser a Saqqara, in Egitto, è considerata la più antica delle sette piramidi monumentali, costruita circa 4500 anni fa. Analisi multidisciplinari hanno scoperto che potrebbe essere stato usato un ascensore idraulico per costruirla». Nel rapporto viene specificato: «Studiando i bacini idrografici vicini, abbiamo dimostrato che una delle strutture massicce e inspiegabili di Saqqara, l’enclosure di Gisr el-Mudir, aveva le caratteristiche di una diga di controllo per trattenere sedimenti e acqua. La topografia — scrivono i dieci autori — suggerisce la presenza di un lago effimero a ovest del complesso di Djoser e un flusso d’acqua all’interno del «Fossato Secco» che lo circonda».
L’ascensore idraulico usato dagli egizi
Sull’uso della tecnica, sono stati individuati alcuni dettagli: «Nella sezione sud del fossato — continua Guillame Piton dell’Istituto Nazionale dell’Agricoltura francese — abbiamo identificato una struttura monumentale che combina i requisiti tecnici di un impianto di trattamento dell’acqua: un bacino di sedimentazione, un bacino di ritenzione e un sistema di purificazione». La ricerca, correlata da grafici, si conclude così: «Gli antichi Egizi sono famosi per la loro maestria nell’idraulica, con canali per l’irrigazione e chiatte per trasportare enormi pietre. Questo studio apre una nuova linea di ricerca: l’uso della forza idraulica per erigere le massicce strutture costruite dai Faraoni».
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