La Serie A è ferma per la pausa nazionali, ma il calcio continua a far parlare di se. Purtroppo, questa volta, non si discute di campi da gioco e scelte tecniche. La notizia del giorno è quella che riguarda Antonio Bellocco, 39 anni, e Andrea Beretta (capo ultras dell’Inter), 49 anni: il primo è stato accoltellato a morte dal secondo, che era stato ferito dall’amico con un colpo di pistola.
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Un episodio, quello accaduto stamattina a Cernusco sul Naviglio, che ha dell’incredibile se si pensa che i due erano insieme a cena solo ieri sera come testimoniato. L’uccisione del volto noto della curva nerazzurra riporta alla mente anche quella di Fabrizio Piscitelli. Il capo ultras della Lazio, soprannominato Diabolik, era stato ucciso nell’agosto 2019 a Roma.
L’uccisione di Fabrizio «Diabolik» Piscitelli
Erano circa le 19 del 7 agosto 2019 quando, in una panchina del Parco degli Acquedotti a Roma, veniva assassinato con un colpo di pistola alla testa Fabrizio Piscitelli. Il capo ultras della Lazio, soprannominato Diabolik, era il fondatore e leader indiscusso degli Irriducibili Lazio, storico gruppo della Curva Nord.
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Si trattò di un omicidio organizzato nei minimi dettagli a causa dei traffici internazionali di droga di cui era protagonista Diablo. L’uomo fu ucciso con un colpo di pistola alla nuca esploso da un killer travestito da runner. Omicidio per il quale è sotto processo Raul Esteban Calderon, detto l’Argentino, indiziato dopo che gli inquirenti esaminarono un filmato di videosorveglianza che riprese il delitto.
Morte Bellocco: la ricostruzione dei fatti e i retroscena
Antonio Bellocco era un uomo molto noto agli inquirenti: oltre a essere il capo ultras dell’Inter, l’uomo aveva alle spalle precedenti per associazione di stampo mafioso. Beretta, invece, era legato a Vittorio Boiocchi, storico leader nerazzurro ucciso con cinque colpi di pistola sotto casa due anni fa.
L’uomo era uscito di carcere nel giugno 2018, dopo una lunga detenzione.
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Come riportato da Repubblica, si sarebbe trattato di una lite, pare, per questioni di affari. Con Bellocco che avrebbe esploso dei colpi di pistola contro Beretta, che lo avrebbe poi accoltellato. Un omicidio che rischia di scatenare non solo una guerra tra le diverse fazioni della curva, ma anche ritorsioni da parte della criminalità organizzata.
I rapporti tra le curve e la criminalità organizzata
Dopo tutti questi casi, le autorità competenti avevano optato per la creazione di un gruppo specializzato per indagare sulla connessione tra numerose tifoserie e la criminalità organizzata. Le indagini degli ultimi tempi avevano portato alla prima condanna per associazione a delinquere ai capi ultras della Juventus nel processo Last Banner per bagarinaggio e la richiesta di favori alle società. Biglietti, ma non solo: nel mirino della criminalità organizzata presente in numerose curve d’Italia, ci sono anche la vendita del materiale, la gestione della droga nei settori più caldi e i furgoni dei paninari al di fuori dello stadio. Un giro d’affari che coinvolge spesso anche la ‘ndrangheta e in cui il calcio giocato ha sempre meno importanza.
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