Non è finita fin quando non è finita, ed è giusto giocare queste due partite, con Moldova e Norvegia, pensando ancora al primo posto del gruppo I. Un piazzamento che darebbe all’Italia la possibilità di andare al Mondiale americano senza passare dai playoff. Ma la realtà è un’altra, la conoscono bene Gattuso e i suoi: è già complicato che la Norvegia perda punti in casa con l’Estonia, assai più improbabile che la nostra nazionale, in caso di primato a pari merito (quindi battendo Haaland e compagni a San Siro domenica prossima) difficilmente supererà i rivali nella differenza reti, che al momento è +26 contro +10.
Quindi Gattuso in queste due partite non può fare altro che testare il corpo della squadra che a marzo dovrà affrontare il terribile spareggio, contro chi lo sapremo il 20, dall’urna di Zurigo. Il ct sta tenendo d’occhio alcuni calciatori che in questi tre mesi non hanno fatto parte del suo gruppone azzurro, ma che invece da qui a marzo potranno tornare utili, specie davanti a cali di forma o infortuni di qualcuno. Zaniolo, Pellegrini, Palestra, Berardi restano nomi caldi, anche perché, alcuni di loro, hanno già fatto parte del giro della Nazionale prima dell’arrivo di Rino. Due partite, dicevamo, due test, forse ci sarà una piccola finestra a febbraio per rivedersi, ma al massimo per un paio di giorni. Gattuso in questi mesi ha sperimentato due moduli, il 4-4-2 (o 4-2-4) oppure il 3-5-2. La costante è sempre stata l’utilizzo dei due attaccanti, i titolari sono Kean e Retegui, con il primo non disponibile per queste due ultime gare di qualificazione. Pio Esposito si è guadagnato il ruolo di prima alternativa a quei due, dopo appena tre apparizioni e una rete. Nella testa di Rino c’è anche Scamacca, falcidiato dagli infortuni ma tornato a disposizione dell’Italia per questi due match. Lui la sua chance se la giocherà a Chisinau domani sera, probabilmente farà coppia con Raspadori, che Gattuso ha utilizzato sia come esterno sia come seconda punta. Raspa nel gruppo ci sta e ci starà. È l’attacco che in questi due match cambierà di più. Si alterneranno i centravanti e gli esterni, da Orsolini e Zaccagni, a Politano e Dimarco.
GIRO DI DIFFIDE
C’è pure da fare un ragionamento sui diffidati: Tonali giocherà la prima in Moldavia per non rischiare di saltare la sfida di marzo, stesso discorso per Cambiaso e Frattesi, che con Spalletti era addirittura il capocannoniere e ora fatica a trovare un posto fisso. Per Barella vale il discorso contrario: è squalificato con la Moldavia, sarà in campo con la Norvegia. Cristante sarà chiamato in causa probabilmente a San Siro (con o al posto di Locatelli), quando non ci sarà Tonali, per contrastare la fisicità dei norvegesi. Mancini lo vedremo titolare domani sera, al fianco di Buongiorno, un altro tornato nel giro azzurro, mentre nel 3-5-2 difficilmente Rino rinuncerà al terzetto collaudato composto da Di Lorenzo, Bastoni e Calafiori.
A Rino la difesa a tre (o cinque) piace poco, lo ha ammesso in più di un’occasione, ma negli ultimi anni è stata il marchio di fabbrica della Nazionale, che non ha fatto altro che ascoltare le voci provenienti dal campionato, nel quale è pratica comune, vedi Gasperini, Conte, Chivu (e prima Inzaghi) ad Allegri. La difesa a quattro, in Italia, sembra quasi passata di moda. Ci sarà spazio in queste due partite anche per Gabbia, calciatore che Gattuso stima particolarmente per la sua serietà e per la sua adattabilità a giocare nei due moduli. Donnarumma è l’uomo che mette d’accordo tutti e si sposa con ogni modulo: con le sue 78 presenze, Gigio è il più anziano della compagnia, contro la Moldova raggiungerà Albertini nella classifica dei più presenti. Lui, come tutti i suoi compagni, un Mondiale non sa nemmeno cosa sia. È ora di cominciare a pensarci. Seriamente. I tempi delle prove stanno per finire.
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