Sono gli scherzi del destino. Eccolo lì: Raffaele Fitto, il commissario più “a destra” della nuova squadra di Ursula von der Leyen, posa tutto a sinistra nella prima foto di gruppo. Bruxelles, Palazzo Berlaymont. Fila liscio il “primo giorno di scuola” dei commissari convocati dalla presidente tedesca per una riunione di spogliatoio. C’è anche lui, “Raf”, il ministro più fidato di Giorgia Meloni che questa volta davvero ha fatto le valigie per la capitale belga. Commissario alle Riforme (incluso il Pnrr) e alla Coesione, mille miliardi di portafoglio da gestire e soprattutto una vicepresidenza esecutiva messa in tasca dall’Italia. Anche se a Palazzo Chigi restano prudenti: i tappi di champagne voleranno solo una volta che Fitto avrà superato l’esame dell’Europarlamento.
IL PRESSING
È forte il pressing in queste ore, dalla maggioranza, per convincere almeno una parte delle opposizioni a votare sì, a farlo «perché Fitto è il commissario di tutta l’Italia». Giuseppe Conte ha già risposto picche: il Movimento Cinque Stelle, salvo ripensamenti, boccerà in coro la nuova Commissione (e pensare che cinque anni fa furono i “grillini” a salvare von der Leyen, per pochi voti). La novità è da cercare in casa Pd. Complice il pressing degli eurodeputati più aperturisti — il capodelegazione Zingaretti ha già aperto ed è attivissima Pina Picierno, molto vicina al ministro pugliese di FdI — Elly Schlein sarebbe disposta a cedere.
Ai suoi la leader dem, che stamattina ha convocato la segreteria Pd e all’ordine del giorno ci sarà anche il Fitto-gate — continua a parlare di “libertà di coscienza” al momento del voto. In realtà gli euro-democratici sono da giorni al lavoro per convincere l’ala più ostile dei socialisti Ue, di cui sono la prima delegazione. Si vedrà. Intanto Fitto studia e fa il suo esordio a Bruxelles. In mattinata faccia a faccia con Paolo Gentiloni, scambio cordialissimo di “buone pratiche” fra l’ex e il nuovo commissario italiano per sopravvivere cinque anni a Palazzzo Berlaymont. Poi la riunione e la foto di gruppo con “Ursula” che posta allegra su twitter: «Sono contenta di vedere che sono tutti motivati e concentrati in vista delle audizioni, credo che saremo una grande squadra per l’Europa».
IL NODO DOMBROVSKIS
Fitto scherza con i giornalisti di casa a Bruxelles — «mi vedrete spesso…» — ma resta fedele al silenzio stampa che lo ha salvato e preservato in questi due anni a Palazzo Chigi. Incrocia il temuto Dombrovskis, “falco” lettone con delega all’Economia e in parte al Pnrr che però, scherzano a Roma, in questa commissione volerà meno in alto. Non ha la vicepresidenza esecutiva che invece ha Fitto, anche se con deleghe più leggere. Ergo dovrà rispondere a qualcun altro, nel suo caso il francese Sejourné, braccio destro di Macron.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il punto del direttore, ogni Lunedì alle 17
Iscriviti e ricevi le notizie via email