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«Fermare questa follia». E presenta un’interrogazione


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Polemica a Figline Valdarno (Firenze) per un corso di nuoto organizzato dalla Uisp rivolto a sole donne musulmane nella piscina comunale. Un’ora la settimana la piscina resta riservata.

«Una iniziativa — ha spiegato il presidente dell’associazione Marco Ceccantini — che nasce da una precisa richiesta» per fare sport in serenità. Ma Lega e Fratelli d’Italia sono di parere opposto e parlano di «segregazione» e «ghettizzazione». 

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«​È un progetto che istituzionalizza l’apartheid per le donne musulmane. Una cosa orribile», attaccano in una nota congiunta l’europarlamentare Susanna Ceccardi e la capogruppo in Consiglio regionale della Toscana Elena Meini. «Siamo di fronte all’ennesimo, orribile esempio di falsa integrazione, come è immediatamente evidente dal fatto, sbandierato, che ci saranno solo istruttrici e vasche blindate», poiché durante il corso l’impianto sarà riservato.

Ceccardi e Meini attaccano direttamente il presidente Uisp Marco Ceccantini che aveva portato come esempio «Dubai».

«Fermare questa follia»

«Davvero un modello da seguire, quello di una monarchia assoluta in cui vige la legge della Shari’a!», polemizzano. Anche per il deputato del Carroccio Andrea Barabotti si tratta di «una follia», e di una proposta «incostituzionale e razzista», «chiediamo al Pd e al sindaco di fare un passo indietro, nel rispetto degli italiani e della Costituzione». Sulla stessa lunghezza d’onda Fratelli d’Italia, secondo cui la Uisp «scambia evidentemente per un diritto una forma di ghettizzazione, andando nella direzione esattamente opposta ad una equilibrata e sana convivenza nel nostro paese di ogni persona, qualsiasi sia il credo», commenta in una nota il deputato e vice coordinatore toscano Francesco Michelotti insieme al capogruppo a Figline, Francesco Venturi.

I due hanno annunciato una doppia interrogazione. Il sindaco di Figline, Valerio Pianigiani, si schiera a fianco della Uisp: «Questa iniziativa non limita i diritti di nessuno, anzi li amplia, perché mira a coinvolgere anche chi altrimenti resterebbe ai margini — afferma il primo cittadino — Qui l’integrazione non è una parola vuota, ma un impegno concreto. Organizzare un corso con istruttrici femminili e riservare la piscina una volta alla settimana nel primo mattino è una scelta che rispetta la loro cultura senza togliere nulla agli altri cittadini».

L’interrogazione della Lega

«Ci risiamo: un’altra forma di ghettizzazione con un finto obiettivo di integrazione. A Figline corsi di nuoto per sole donne musulmane. Esattamente come successe in Lombardia dove, per lo stesso pubblico, si voleva riservare un intero acquapark di Limbiate per un party in piscina. All’epoca, grazie a un’interrogazione della Lega, si fece un passo indietro. Ne presenteremo una anche per il caso toscano, sperando nello stesso esito. Il nostro Paese non può in alcun modo accettare queste forme di discriminazione. Né ora né mai». Così la deputata della Lega Laura Ravetto, responsabile del dipartimento Pari opportunità del Carroccio.

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