SULMONA — Il giorno dopo, al padre del bambino lasciato senza pasto alla scuola materna Di Nello, perché moroso per poco meno di nove euro, il mal di pancia non passa. Quel coperto cancellato resta per lui, che fa l’insegnante, una stortura sociale ed educativa, prima che un torto.
Il Comune dice di avere ragione.
«Contrariamente a quanto afferma il Comune, io non ho ricevuto nessun messaggio sul fatto che ero moroso, altrimenti avrei ricaricato seduta stante, come d’altronde ho fatto ieri, il mio credito. Ma voglio andare oltre, perché se la mia è stata una colpevole dimenticanza, mi chiedo cosa sarebbe successo se il motivo della mancata ricarica fosse stata dettata da una contingenza economica».
Con un reddito basso, doppia umiliazione.
«Sì, magari un lavoratore con Isee a tariffa ridotta che stava aspettando l’accredito dello stipendio, o aveva una bolletta urgente da saldare».
Bimbo di 4 anni lasciato senza cibo a scuola, gli amichetti gli lasciano gli “avanzi”. Ed è polemica: non si può agire così
Un servizio sociale delegato ad algoritmi e piattaforme digitali, che non tiene conto del fattore umano e dell’umanità.
«Che cosa insegniamo ai nostri ragazzi? Qual è il messaggio che veicoliamo? Ho letto commenti durissimi dopo la notizia, persone che davano la colpa a noi di ricaricare i telefoni, ma non al portale della mensa. Fortunatamente c’è stato, anche tra gli addetti ai lavori, chi invece mi ha espresso solidarietà e vicinanza, per aver evidenziato un problema che riguarda tutti, anche gli insegnanti».
In che senso?
«Gli insegnanti sono vittime come gli utenti di questo sistema. Io non ce l’ho con loro, né con la scuola. Non è loro la responsabilità di quanto accaduto, anzi loro hanno cercato di metterci una pezza. È il sistema che non funziona e non parlo solo della piattaforma informatica: è proprio l’idea di adattare la scuola e il diritto allo studio alle regole della burocrazia, il principio che disumanizzare vuol dire essere efficienti».
A suo figlio cosa ha detto?
«L’altra sera gli ho dovuto comprare il prosciutto cotto che non aveva avuto a mensa. Stiamo cercando di tenerlo fuori da questa baraonda che si è scatenata e che per fortuna non comprende. Ma non credevo che si sarebbe scatenato questo caos mediatico, volevo solo esprimere la mia rabbia e il mio disappunto e magari dare un consiglio a chi gestisce il servizio di correggere una stortura che rischia di vanificare gli sforzi che quotidianamente facciamo come insegnanti e come genitori per indirizzare i nostri figli ad una società inclusiva e umana».
La lezione le è servita?
«Una pessima lezione a dire il vero. Starò attento in futuro a ricaricare il credito, ma non è questo certo il problema».
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