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Euro 5, slittamento di un anno lo stop ad auto e furgoni


Slitta di un anno lo stop ai veicoli Euro 5. Le limitazioni alla circolazione in Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna non scatteranno quindi più il prossimo 1° ottobre, ma dal 1° ottobre 2026. La misura si applicherà poi in via prioritaria nelle aree urbane dei comuni che hanno una popolazione superiore a 100mila persone, e non più 30mila come previste dalle norme che erano state studiate per uscire dalla procedura di infrazione decisa dalla Commissione Ue dopo che erano stato superati i limiti di qualità dell’aria. È infatti arrivato il via libera all’emendamento della maggioranza al decreto Infrastrutture nelle commissioni Ambiente e Trasporti della Camera. «Una scelta di buon senso» secondo il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. Il blocco coinvolgeva le auto più inquinanti (circa il 9% del totale secondo i dati dell’Aci) e, con tempistiche variabili, anche furgoni e moto.

COME FUNZIONA
Come calcolato dal Codacons oltre 1,3 milioni di vetture diesel Euro 5 non avrebbero più potuto circolare liberamente nei comuni con più di 30mila abitanti (ora invece la misura riguarderà solo le città medio-grandi, a partire da Milano, Torino e Bologna). A prevederlo erano i nuovi piani per la qualità dell’aria delle quattro Regioni del Nord, aggiornati secondo un decreto varato dal governo nel 2023 in ottemperanza a una sentenza della Corte di giustizia Ue. Con le nuove modifiche poi, dopo il 1° ottobre 2026, le Regioni potranno prescindere dall’inserimento della limitazione strutturale alla circolazione delle auto e dei veicoli commerciali Euro 5 nei piani di qualità dell’aria, adottando, invece, misure compensative utili a ridurre le emissioni inquinanti. Alle Regioni, però, viene anche concessa la facoltà, qualora lo ritengano necessario, di attivare limitazioni a questo tipo di veicoli anche prima della nuova scadenza: basterà aggiornare i Piani di qualità dell’aria e adattare i relativi provvedimenti attuativi.

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