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«Escludere Israele dal calcio». (E l’Italia avrebbe un piede ai Mondiali)


Israele fuori da tutte le competizioni calcistiche organizzate dalla Uefa. La clamorosa esclusione – secondo le indiscrezioni del Times – potrebbe avvenire per mano del presidente della Federcalcio Europea, Aleksander Ceferin. In Inghilterra annunciano addirittura che la prossima settimana, e non più tardi vista la sosta imminente, dovrebbe arrivare una comunicazione ufficiale sulla questione che aprirebbe degli scenari fino al momento inesplorati. In pratica, si andrebbe verso la stessa linea adottata nei confronti della Russia, esclusa dalle manifestazioni messe in piedi da Nyon dopo l’invasione in Ucraina nel 2022. In Figc e Uefa non nascondono che se ne stia parlando, ma smentiscono riunioni in programma la prossima settimana, nello specifico, che metterebbero anche la gara dell’Italia contro Israele a rischio. A via Allegri sono convinti che si giocherà normalmente, il 14 ottobre, a Udine.

È comunque a favore di questa forte presa di posizione un’ampia maggioranza dei membri del comitato esecutivo della Uefa. La richiesta sarebbe arrivata da un gruppo di consulenti delle Nazioni Unite che, dopo un’inchiesta, ha messo nero su bianco che questa risoluzione è «una riposta necessaria per affrontare il genocidio in corso nei territori palestinesi. Lo sport deve respingere la percezione che tutto proceda come se nulla fosse cambiato. Gli organismi sportivi non devono chiudere un occhio sulle gravi violazioni dei diritti umani, soprattutto quando le loro piattaforme vengono utilizzate per normalizzare le ingiustizie». Che qualcosa si stesse muovendo verso questa direzione – Israele è dentro la Uefa dal 1994 – si sarebbe potuto capire lo scorso agosto quando a Udine, in occasione della finale di Supercoppa tra Psg e Tottenham, era spuntato uno striscione organizzato dal massimo organo continentale: «Basta uccidere i bambini, basta uccidere i civili». Diversi club europei, inoltre, avrebbero chiesto alla Uefa un modo per evitare di affrontare formazioni israeliane. Al momento c’è solo il Maccabi Tel Aviv, che mercoledì sera ha pareggiato 0-0 a Salonicco contro il Paok (con proteste annesse) in Europa League e dovrebbe giocare giovedì prossimo in casa contro la Dinamo Zagabria.

REAZIONI E NAZIONALE

C’è chi fa dietrologia e pensa che lo spiffero sia stato fatto uscire di proposito ieri, in anticipo per scatenare reazioni preventive a quanto potrebbe accadere molto presto. Infatti, un portavoce del Dipartimento di Stato americano (Trump ha espresso senza mezzi termini la sua opposizione ad una esclusione dal Mondiale negli Stati Uniti, in Messico e in Canada) ha fatto sapere le prossime mosse: «Lavoreremo senza sosta per fermare completamente qualsiasi tentativo di escludere la nazionale di calcio israeliana dalla Coppa del Mondo». Il ministro dello sport israeliano ha detto ai media locali di «essere al lavoro con il premier Netanyahu per impedire questa mossa». Dalla Fifa, visti anche gli ottimi rapporti tra il numero uno Gianni Infantino e il presidente Trump, per ora non è arrivata nessuna reazione. Ma se Ceferin dovesse confermare l’indiscrezione non ci sarebbe mossa da poter fare. Italia e Israele si sono affrontate nel gruppo I di qualificazione al Mondiale l’8 settembre. Vittoria 5-4 per gli azzurri, adesso al secondo posto in classifica – una gara in meno – con 9 punti, gli stessi della nazionale guidata da Shimon. L’eventuale esclusione (vista la distanza con Estonia a quota 3 e Moldavia ferma a zero) permetterebbe agli azzurri di essere certi (salvo cataclismi sportivi) di andare a giocare almeno i playoff messi in palio, appunto, per chi chiude alle spalle della capolista, in questo caso la Norvegia. A proposito degli scandinavi: l’11 ottobre a Oslo è in programma Norvegia-Israele, e la federazione rossoblù aveva già fatto sapere che l’incasso sarebbe stato devoluto per gli aiuti umanitari a Gaza.


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