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Eni, conti oltre le attese. In rialzo le stime sul 2025


Eni chiude il semestre con conti oltre le attese e rivede al rialzo le previsioni sui risultati del 2025. Il gruppo del Cane a sei zampe si è mosso in uno scenario sfavorevole, sia per i prezzi del petrolio sia per i margini di raffinazione in ribasso, sia per il deprezzamento del dollaro. L’utile del gruppo petrolifero ha comunque battuto le aspettative del 25%, superando nel secondo trimestre quota 1,13 miliardi e portando il dato della prima metà dell’anno a 2,54 miliardi.

LE CIFRE

«Nel trimestre abbiamo continuato a generare crescita e valore in tutti i nostri business», ha spiegato l’amministratore delegato Claudio Descalzi. «Guardando al futuro, riteniamo che la nostra solida posizione finanziaria, la strategia distintiva e differenziata e la capacità di rimanere flessibili e rapidi continueranno a concorrere al nostro posizionamento ottimale per affrontare la volatilità di questa fase di mercato».

Nel dettaglio, l’ebit proforma adjusted è stato di 6,36 miliardi, risentendo del calo del prezzo del Brent e dell’apprezzamento dell’euro sul dollaro. L’utile ha ceduto sullo stesso periodo dello scorso anno, ma è stato comunque migliore delle attese. Il flusso di cassa ha coperto gli investimenti per 3,9 miliardi e ha generato un free cash flow organico di 2,3 miliardi. L’indebitamento è in discesa.

«Risultati eccellenti», ha sottolineato Descalzi, ottenuti in un quadro «sfidante». A mitigare lo scenario hanno contribuito interventi di cassa per 1 miliardo, resi possibili grazie alla flessibilità e alle opzioni in portafoglio. Il management ha quindi potuto alzare le previsioni sull’intero esercizio. A fine anno è atteso un flusso di cassa di 11,5 miliardi, circa mezzo miliardo in più rispetto alle stime precedenti. L’Ebit proforma adjusted aumenterà di 1 miliardo, dagli 800 milioni previsti in precedenza. E salgono da due a tre miliardi le operazioni previste per creare liquidità utile a navigare la fase attuale, segnata da volatilità nei prezzi del petrolio e nei cambi tra dollaro ed euro.

I SATELLITI

«Possiamo aspettarci una seconda metà dell’anno positiva e un 2026 ancora più promettente», ha spiegato Descalzi.

Il gruppo conferma anche i ritorni per gli azionisti. Il dividendo è stato portato a 1,05 euro per azione, con la prima tranche prevista per il prossimo 24 settembre. Inoltre, il Cane a sei zampe sta portando avanti un programma di riacquisto di azioni proprie da 1,5 miliardi. «Nei prossimi mesi valuteremo se aumentarlo o meno, effettivamente c’è questa possibilità», ha chiosato il Ceo.

Entro il terzo trimestre arriverà l’accordo finale per la joint venture con Petronas per lo sviluppo di maxi-giacimenti nella regione asiatica. Sempre nell’ambito delle società satellite, il gruppo ha definito i termini per un investimento del 20% da parte di Ares in Plenitude, mentre l’accordo di trattativa in esclusiva con Gip è destinato a rafforzare il posizionamento nel settore della cattura e dello stoccaggio della CO2.


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