ROMA La Lega tuona contro Mara Venier. Un incidente in tv diventa un piccolo caso politico nella campagna elettorale per il Veneto. Nel mirino del Carroccio c’è Domenica In. Anzi una puntata precisa della celebre trasmissione su Rai1. Risale al 28 settembre. Ospite: Enrico Brignano. Il comico romano scherza con la conduttrice, promuove il suo spettacolo in tour nei teatri italiani. Ed ecco il casus belli. Parla del Veneto, di Verona, si rivolge alla padrona di casa: «Tu sei di zona no?». Viene corretto da “zia Mara”: «No, sono di Venezia». Poi la battuta, infelice, che fa infuriare il Carroccio. Descrive i veneti come «quella massa di ubriaconi che ce l’avevano sempre duro, perché l’alcol fa questo effetto».
Apriti cielo. Qualcuno, da via Bellerio, ascolta in diretta la puntata. Luca Zaia, il “Doge” pronto a cedere il testimone al giovane Alberto Stefani, esprime subito il suo sdegno. Ma alla Lega il caso non va giù. In un’interrogazione parlamentare alla Rai, firmata dai deputati Bisa, Bergesio, Candiani, Maccanti, Minasi e Murelli, il partito di Matteo Salvini picchia duro contro viale Mazzini e il comico romano. Accusato di aver sfruttato lo slot tv a Domenica In per «battute a sfondo politico che nulla avevano a che fare con la promozione dello spettacolo» e di aver insultato i veneti. Ce n’è anche per Venier, rea invece di non aver preso «alcuna distanza» né di aver «sottolineato l’inopportunità» della boutade, «lasciando che il siparietto si concludesse senza alcuna rettifica o chiarimento». Insomma altro che arbitro, Venier, battono i pugni i lumbàrd, e con loro i veneti della Liga, è stata “complice” dell’affronto. Un incidente politico, sottolineano dal Carroccio spiegando che il tempismo dell’uscita di Brignano è sospetto. A un paio di mesi dal voto che deciderà il futuro della Regione locomotiva del Nord-Est. «La circostanza appare ancora più grave alla luce dell’attuale campagna elettorale in cui il servizio pubblico dovrebbe garantire la massima correttezza, equilibrio e rispetto della comunità territoriali e delle forze politiche». Segue la richiesta di “un richiamo formale” a Venier e di scuse pubbliche. Da viale Mazzini replicano quasi attoniti. Bollano la battuta come «infelice e sicuramente non ironica» ma scagionano la conduttrice. In diretta difficile intervenire e censurare, è il senso. E poi Mara Venier «è una conduttrice veneta».
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