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Nuova crisi politica a Taranto: il sindaco Piero Bitetti si dimette dopo appena 41 giorni di mandato.
È arrivata ieri sera, intorno alle 21, la rassegna di dimissioni immediata del primo cittadino di Taranto. Una decisione che lui stesso ha motivato come una situazione di “inagibilità politica”, maturata dopo un confronto con rappresentanti delle associazioni ambientaliste e della società civile, svoltosi a Palazzo di Città. Non è la prima volta che la città si trova in una situazione simile. Bitetti era subentrato a Rinaldo Melucci, il cui secondo mandato si era interrotto bruscamente a seguito delle dimissioni contestuali di 17 consiglieri su 32, che portarono allo scioglimento anticipato del Consiglio comunale. Durante l’incontro di ieri, in preparazione alla riunione consiliare di domani e del vertice a Roma con il ministro Urso sull’Accordo di programma interistituzionale per l’ex Ilva, Bitetti ha denunciato di aver ricevuto minacce da parte di alcuni attivisti. E infatti, sarebbe emerso che alcuni ambientalisti avrebbero impedito fisicamente al sindaco di lasciare la sede municipale. Il gesto clamoroso di Bitetti ha suscitato diverse reazioni della politica, tra cui il Partito democratico che ha espresso “profondo rammarico” per la scelta del primo cittadino. I dirigenti locali Anna Filippetti e Giuseppe Tursi hanno ribadito la necessità di tutelare il confronto democratico, condannando ogni forma di aggressione o intimidazione. Hanno inoltre invitato il sindaco a riflettere sulla possibilità di ritirare le dimissioni, sottolineando il bisogno di istituzioni forti e stabili in grado di affrontare le grandi sfide ambientali, sociali ed economiche di Taranto.
“Abbiamo appreso con stupore la notizia delle dimissioni del sindaco di Taranto Piero Bitetti a pochi giorni dal suo insediamento. Pur esprimendo solidarietà personale per gli attacchi ricevuti — che condanniamo senza riserve — riteniamo doveroso fare una valutazione politica: chi si candida a guidare una città complessa e piena di emergenze come Taranto non può pensare di abbandonare il proprio ruolo alla prima contestazione”. Lo affermano in una nota congiunta il senatore Roberto Marti, segretario regionale Lega, il segretario provinciale Lega Taranto Luigi Laterza e il segretario cittadino Francesco Battista.
Nel frattempo, si sono riunite le forze di maggioranza di centrosinistra nella città pugliese. Al centro del dibattito la possibilità di confermare o meno la seduta del Consiglio comunale monotematico di domani che ha all’ordine del giorno l’accordo di programma interistituzionale proposto dal governo sul siderurgico. Come previsto dalla legge, Bitetti ha ora 20 giorni di tempo per confermare o ritirare le dimissioni. Il clima a Taranto resta teso.
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