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diacono scomunicato alla vigilia dell’ordinazione


Francesco Paolo Vennitti, diacono permanente, è incorso nella scomunica ‘latae sentetiae’ (ossia ‘sentenza pronunciata’) comminata dal Vaticano per aver concelebrato messa pur non essendo sacerdote. Per il codice canonico il delitto commesso dal diacono, fino a qualche giorno fa aspirante presbitero, è uno dei più gravi, in quanto ha amministrato i sacramenti senza aver mai ricevuto la consacrazione sacerdotale. Cosa che sarebbe dovuta accadere – stando ai programmi e ai manifesti diffusi – il 6 agosto scorso a Canneto. I particolari che avvolgono la questione vanno spiegati nel dettaglio.

LA STORIA

Partiamo dall’inizio. Vennitti, arrivato a Cassino dall’Abruzzo, sua regione d’origine, una quindicina di anni fa, nel 2018, dopo aver svolto un lungo servizio di volontariato nella parrocchia di Sant’Antonio, viene ordinato dal vescovo Antonazzo ‘diacono permanente’. Il diacono permanente è un ministro ordinato che fa parte del clero. Il diaconato permanente, però, non è finalizzato al sacerdozio; infatti è un ministero, detto anche ‘della soglia’, in quanto chi lo svolge è chiamato a un servizio di prossimità tra il sacro e il popolo. Quindi la posizione di diaconato permanente non avrebbe permesso a Vennitti di essere consacrato alla vita sacerdotale, se non prima di un ulteriore passaggio: il ‘diaconato transeunte’ cioè ‘diaconato transitorio’. Un’investitura, invece, che viene data a chi è destinato alla vita sacerdotale. Un passaggio questo che, nel caso specifico, non è mai avvenuto. Arriviamo a qualche mese fa quando giunge l’annuncio al clero prima e ai fedeli successivamente che il 6 agosto, appena trascorso, in una cerimonia solenne nella Basilica Pontificia Minore del Santuario Mariano di Canneto, Francesco Paolo Vennitti sarebbe stato ordinato dal vescovo presbitero. L’annuncio si rincorre sui social di bacheca in bacheca, tra i gruppi parrocchiali e interparrocchiali. L’organizzazione va avanti fino a qualche giorno fa, quando, improvvisamente, a poche ore dalla cerimonia, la consacrazione di Vennitti, «per motivi gravi di salute», viene rinviata ‘sine die’, mentre rimane confermata quella del giovane Piergiorgio Aversano di Aquino, ordinato regolarmente ‘diacono transeunte’.

LA RIVELAZIONE

A far saltare la cerimonia è un video, arrivato anche alla Santa Sede, che riprende il diacono Francesco nella cappella delle Apparizioni a Fatima, mentre il 24 aprile scorso concelebra la messa. Il giovane diacono, guida di un gruppo di parrocchiani in pellegrinaggio in Portogallo, ha preso parte alla cerimonia, celebrata da un vescovo, consacrando l’eucarestia senza essere prete. Vennitti, in quell’occasione, indossava la stola sacerdotale, paramento identificativo del sacerdozio. La messa viene ripresa da un gruppo di pellegrini latino-spagnoli e pubblicata su un canale YouTube da loro stessi gestito. Nelle settimane successive, salta fuori il video che agli inizi di luglio arriva nelle sacre stanze Vaticane. È a questo punto che si apre un vero e proprio caso che ha visto la Santa Sede adottare il pesante provvedimento: scomunica ‘latae sentetiae’.

LE CONSEGUENZE

Un caso che provoca clamore nella diocesi di Sora — Cassino — Aquino — Pontecorvo. La scomunica potrebbe pesare sul futuro della diocesi più grande della provincia, formatasi dall’annessione di due territori identificati dalle grandi spiritualità di santi come Benedetto da Norcia e Tommaso d’Aquino. Al momento, tutto tace. Non è dato sapere come la vicenda inciderà, ma non è da escludere che la situazione potrebbe determinare a breve termine anche dei cambiamenti ai vertici. Già da settimane, diventano sempre più insistenti le voci di un imminente trasferimento del vescovo Gerardo Antonazzo a Lecce, sua provincia d’origine, ma anche in merito non ci sono conferme. Il vescovo potrebbe diventare coadiutore con diritto di successione dell’arcivescovo attuale e andare via da Sora, oppure potrebbe lasciare il governo della diocesi dopo dodici anni per avere “sottovalutato” la vicenda di Vennitti. Abbiamo cercato di contattarlo, ma senza avere risposta.

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