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Il caricabatterie universale sta per diventare realtà: a partire da domani, come stabilito nel 2022, entreranno in vigore le nuove disposizioni. Tutti i dispositivi elettronici venduti nell’Unione Europea dovranno essere d’ora in avanti equipaggiati con una porta USB tipo C per la ricarica.
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Dispositivi interessati
I dispositivi coinvolti in questa normativa includono una vasta gamma di tecnologie di uso quotidiano, tra cui smartphone, tablet, fotocamere digitali, cuffie, auricolari, console portatili per videogiochi, altoparlanti portatili, e-reader, tastiere, mouse e navigatori portatili.
A partire dal 28 aprile 2026, l’obbligo di conformità si estenderà anche ai computer portatili, ampliando così l’ambito di applicazione della normativa e assicurando che tutti questi dispositivi rispondano a standard di efficienza energetica e sostenibilità.
È da sottolineare che la normativa non verrà applicata però ai prodotti introdotti sul mercato prima della sua entrata in vigore.
Obiettivi: risparmio, smaltimento e innovazione
Da dieci anni, il Parlamento europeo sosteneva l’introduzione di un caricabatterie universale per i dispositivi elettronici portatili.
Sebbene alcune aziende abbiano adottato iniziative volontarie per ridurre la varietà dei caricatori, queste si sono rivelate insufficienti per raggiungere gli obiettivi dell’UE sulla riduzione dei rifiuti. Nel settembre 2021, la Commissione europea ha presentato una proposta per l’introduzione del caricabatterie, poi il 7 giugno 2022 il Parlamento e i paesi dell’UE hanno raggiunto un accordo provvisorio sulla normativa. Infine l’approvazione formale del 4 ottobre ha portato all’approvazione formale.
Per 10 anni il Parlamento europeo aveva spinto verso l’introduzione di un caricabatteria universale per i dispositivi elettronici portatili. Nonostante alcune aziende abbiano messo in campo iniziative su base volontaria, che hanno ridotto il numero dei tipi di caricatori, queste sono risultate insufficienti per soddisfare gli obiettivi dell’UE sulla riduzione dei rifiuti elettronici. A settembre 2021 la Commissione europea ha presentato una proposta sull’introduzione di un caricabatteria universale.
Ma qual è l’obiettivo della normativa? La legge mira a promuovere il risparmio sia in termini ecologici che economici. Ogni anno infatti nei Paesi dell’Unione vengono smaltite circa 11.000 tonnellate di rifiuti elettronici, principalmente a causa di caricabatterie inutilizzati o gettati. Ma il danno non è solo ambientale: il ricambio continuo di caricatori è un investimento economico per i consumatori. Grazie ai nuovi obblighi, che promuovono il riutilizzo anziché l’acquisto di nuovi dispositivi, i si potranno risparmiare fino a 250 milioni di euro all’anno sui costi dei caricabatterie.
Oltre a ciò, la Commissione europea mira ad armonizzare i requisiti di interoperabilità entro la fine del 2024 per liberarsi anche del cosiddetto «lock-in» tecnologico, per cui un consumatore diventa dipendente da un singolo produttore.
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