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«Colpevole solo di essere un uomo probo e libero»


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Nessun processo all’ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. L’Aula del Senato ha deciso: con 112 voti favorevoli e 57 contrari è stata negata l’autorizzazione a procedere con l’indagine nei confronti dell’ex ministro, accusato di peculato per aver donato a Maria Rosaria Boccia la “chiave d’onore” della città di Pompei, che aveva ricevuto dal sindaco. Palazzo Madama ha dunque approvato la relazione della Giunta delle immunità, secondo cui l’ipotetico reato sarebbe stato compiuto nell’ambito del “perseguimento del preminente interesse pubblico nell’esercizio della funzione di Governo”. Una motivazione che esclude, dunque, l’ipotesi di reato ordinario.
A rafforzare la posizione difensiva di Sangiuliano ci sono anche i suoi legali, che precisano come la Procura avesse già disposto l’archiviazione del caso. Inoltre, aggiungono, “la chiave è stata acquistata e pagata dall’ex ministro, che ne è diventato il legittimo proprietario”.
Duro e convinto l’intervento in Aula del senatore di Fratelli d’Italia Sergio Rastrelli, che difende apertamente l’ex ministro: “Abbiamo votato convintamente per il diniego alla richiesta di autorizzazione a procedere, perché di una sola cosa il Ministro Sangiuliano è effettivamente colpevole – afferma – di aver promosso una riforma di sistema degli orizzonti culturali che l’Italia attendeva da decenni, di aver realizzato la sublimazione del merito contro la mediocrità delle conventicole e di aver interrotto un sistema di elargizioni per irrorare di denari pubblici cordate di profittatori”. E aggiunge: “Con tutta evidenza Gennaro Sangiuliano è colpevole, solo ed esclusivamente, di essere un uomo probo, e libero”.
Di tutt’altra idea l’opposizione. La senatrice del Movimento 5 Stelle Ketty Damante ha definito “fantasiosa” la tesi sostenuta dalla maggioranza. Durante la dichiarazione di voto sulla relazione della Giunta, ha dichiarato: “Qui si parla di appropriazione ed utilizzazione personale di un bene, non di attività ministeriale o di visibilità internazionale di Pompei. L’atto contestato è personale, privo di connessione diretta con una scelta politica o amministrativa. Parliamo di una evidente utilità privata. Peraltro, ad oggi sembra che la chiave sia in possesso di una persona che non è l’ex ministro Sangiuliano.

Dov’è l’interesse pubblico perseguito?”.


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