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Centrosinistra, i possibili candidati se si scegliessero le primarie


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Se il 2027 sembra ancora lontano, il tempo per iniziare a pensare agli schieramenti da presentare alle prossime elezioni politiche è già arrivato. E con una legge elettorale che si appresta a cambiare e un leader forte e stabile nel centrodestra, anche la sinistra potrebbe iniziare a sentire la necessità di scegliere un volto unico che rappresenti la coalizione. Il problema sta tutto nello sceglierlo. Tanti partiti, tante idee, tante facce. Sceglierne uno non sarà facile. E se molti parlano di scegliere prima il programma piuttosto che il leader, sottovoce si inizia già a pensare a chi quel posto potrebbe ricoprirlo. Tra i corridoi del Parlamento si torna così a parlare di primarie: non una scelta ancora ufficiale, ma certamente una delle ipotesi più accreditate.

Un toto-nomi più che composito quello per le primarie, con un mosaico di volti e idee pronto a restituire il profilo del futuro leader del centrosinistra.
Tra i nomi che certamente si sfideranno a colpi di consenso ci sono quelli di Elly Schlein e Giuseppe Conte.

I due, che in questa fase mantengono posizioni distinte, sarebbero verosimilmente le opzioni più probabili nel caso di uno scontro interno ai rispettivi partiti. Sul tema delle primarie Elly Schlein non mostra tentennamenti: sarebbe pronta a battersi, nonostante i sondaggi di YouTrend non la indichino come favorita, guardando, come possibile vincitore dello scontro, alla fiura di Conte, che, al contrario, continua a mantenere un certo distacco dalla questione.

Ma la rosa della partita non si limiterebbe ai candidati dei due principali partiti. Tra i nomi ipotizzati compare anche quello di Silvia Salis, probabilmente da escludere dalla lista perché contraria alle primarie, ritenute estremamente divisive. In campo anche Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli: un duo che non ama il leaderismo, ma che non chiude del tutto la porta alle primarie, convinto che qualora dovessero essere serie anche Alleanza Verdi e Sinistra sarebbe pronta a presentare un proprio candidato.

Già pronto a scendere da solo sul ring delle primarie c’è invece Ernesto Maria Ruffini, ex direttore dell’Agenzia delle Entrate, che dopo la sua battaglia contro il tumore non ha alcuna intenzione di restare lontano dalla politica e ora punta a diventare il candidato di un’area di centro ispirata al cattolicesimo democratico.

Sul campo, poi, con la maglia del Pd, potrebbe non presentarsi solo Schlein. Tra le file del partito c’è chi, per esempio, spinge per una candidatura di Antonio Decaro, il neo presidente della Regione Puglia che per ora ha fatto sapere di non essere interessato, ricordando di essere stato eletto da poco e di voler portare a termine il mandato appena iniziato. Allo stesso tempo, nel mondo riformista dem non si parla ancora apertamente di una candidatura alternativa, ma il tema resta sullo sfondo, per ora confinato in una riflessione sottotraccia.


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