Bpm avvia il cambiamento della statuto per modellarlo sulla legge Capitali già attuativa salvo alcune norme del Tuf. Ieri un consiglio straordinario — molti collegati da remoto — ha deciso di mettere a punto il nuovo statuto che prevederà la lista del cda per il rinnovo degli organi. I legali della banca guidata da Giuseppe Castagna escludono che le modifiche di alcuni articoli, come questi, devono passare da un’assemblea che è invece richiesta quando gli aggiustamenti riguardano articoli-chiave come l’oggetto sociale, sede e altri di questa valenza: è sufficiente la delibera del board.
I tempi di decollo dovranno comunque tener conto dell’autorizzazione della Bce e delle banche centrali al Credit Agricole di superare la soglia del 20%: se ne riparla a gennaio. La procedura comune è in corso e ai 60 giorni lavorativi ordinari, le Autorità ne hanno aggiunti altri 90 sempre lavorativi che scadranno a metà gennaio. Alla luce della declinazione previsto decreto autorizzativo nel quale certamente ci saranno paletti, saranno prese decisioni da Bpm e da Agricole che ha il 20,1%.
L’articolo su cui si concentreranno le modifiche maggiori dello statuto di Piazza Meda è il 20.4.2 relativo a chi è titolato a presentato le liste di candidati alla carica di amministratore. Innanzitutto dal consiglio (“lista del cda”): «La composizione e la presentazione della Lista del Consiglio deve essere approvata, previo parere non vincolante del Comitato Nomine, con il voto favorevole di 11 amministratori in carica», recita oggi la disposizione statutaria.
La legge Capitale prescrive che la lista deve includere un numero di candidati pari ai posti da eleggere più almeno un terzo in più: siccome il plenum è 15, l’elenco deve contenere cinque nominativi in più per un totale di 20.
Dovrebbe essere cancellato il punto “iii” che oggi attribuisce la facoltà di presentare una lista ai soci dipendenti del gruppo che hanno minimo lo 0,12%. Le liste vanno presentate 40 giorni prima dell’assemblea.
DOPPIA VOTAZIONE
La lista presentata dal cda non esclude che i soci possano presentare proprie liste concorrenti: tutte le liste concorrono all’elezione dei componenti del cda. In caso di più liste (compresa quella del cda), la procedura di elezione e il riparto dei seggi tra maggioranza e minoranze dipendono dalle regole statutarie e regolamentari coordinate con la normativa di cui al TUF.
Ed è proprio quest’ultimo un altro punto riguardo le modalità di riparto che è sotto stretta osservazione di Bpm perché potrebbe riguardare anche un’eventuale lista dell’Agricole.
La banca francese non ha sciolto i dubbi su come muoversi anche perché la governance si incrocia con le strategie e Parigi vorrebbe la fusione con Castagna contrario. Il meccanismo della doppia votazione sulla lista del cda, nel caso in cui dovesse confluire — con il secondo appello nominativo — fa sì che Parigi voglia vederci chiaro. Così come valutare la convenienza di presentare una lista autonoma, alla luce dei paletti dell’Autorità, ma anche della presenza di una terza lista di Assogestioni. La partita governance è fluida, salvo la conferma certa di Castagna e quasi certa di Massimo Tononi.
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