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Boccia, nuovi veleni su Instagram e il giallo della nomina. Esposto dei Verdi: c’è peculato


Nuovi documenti, nuove foto: la trama dell’affaire Boccia-Sangiuliano si infittisce sempre di più. Ma questa volta tra le storie pubblicate su Instagram dall’imprenditrice di Pompei c’è l’email del ministero della Cultura che non ci si aspettava: «Le alleghiamo i nostri contatti, per qualsiasi esigenza legata alla sua nomina quale Consigliera del ministro per i grandi eventi». Come già tra lunedì e martedì le nuove prove arrivano di notte: il silenzio del crepuscolo diventa per la dottoressa Maria Rosaria Boccia il momento ideale per fornire nuove informazioni sul giallo della nomina (fantasma) a consigliera del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. Ma a quale scopo? L’imprenditrice vuole provare il suo diretto coinvolgimento nel dicastero nonostante la smentita dello stesso e alla luce delle dichiarazioni del ministro Sangiuliano: «La candidatura è stata solo valutata, ma mai formalizzata, per evitare «situazioni di conflitto di interesse» non meglio specificate. Tuttavia, i post pubblicati ieri alle 2 di notte dalla «non» consigliera sembrano dimostrare tutto il contrario.

In questa nuova cascata di prove, Boccia ha pubblicato per i propri follower (che crescono giorno dopo giorno e hanno raggiunto ormai la soglia dei 49mila) l’audio di una sua telefonata con un funzionario del ministero della Cultura, Antonio Mazza, in cui fa riferimento alla sua nomina e a una mail ricevuta da un collega, Alessandro Ferrari. «Buongiorno dottoressa Boccia. Il collega non è in un ufficio — specifica Mazza- ma può chiedere a me». E la donna: «Mi ha inviato una mail per la nomina di Consigliere grandi eventi. Io ho ricevuto tutto, ho firmato. Poi è arrivato il decreto, il ministro l’ha firmato» dice Boccia, e il funzionario risponde: «Sì, sì, l’abbiamo visto». E alla telefonata, l’imprenditrice di Pompei correda lo screenshot in cui mostra l’email in cui le vengono forniti i contatti «per qualsiasi esigenza legata alla sua nomina quale Consigliera del ministro per i grandi eventi». Nelle stories, appaiono anche delle carte d’imbarco che mettono Sangiuliano con le spalle al muro, smentendo in parte quanto detto negli scorsi giorni: «Mai un euro del ministero, neanche per un caffè». La 41enne ha pubblicato una mail del 15 luglio ricevuta da Narda Frisoni, capo segreteria del ministro, con oggetto “voli Sangiuliano/Boccia”. La mail include le carte d’imbarco sue, del ministro e di una terza persona. Poi, il programma dettagliato, con orari, per la cerimonia di consegna delle chiavi della città di Pompei.

GLI OCCHIALI TELECAMERA
E tra i post in evidenza di Boccia ci sono anche diversi archivi intitolati «Montecitorio», dove sono raccolte decine di video che documentano i suoi giri per i corridoi del Palazzo, tutti filmati con dei Ray-Ban Meta, ovvero degli occhiali smart che incorporano una telecamera e un microfono, consentendo di registrare foto e video come con uno smartphone. «Nulla di illegale» scrive la donna, ma il comitato per la sicurezza della Camera ha già comunicato che si riunirà la prossima settimana, per valutare il caso.
Con l’affaire Boccia-Sangiuliano, l’opposizione è passata all’attacco e il caso è già approdato in procura. Angelo Bonelli, leader di Alleanza Verdi e Sinistra, ha presentato un esposto alla procura della Repubblica: «Il ministro deve farsi da parte. Non ha fornito spiegazioni». Secondo Bonelli l’uso improprio di risorse statali potrebbe «configurare il reato di peculato». Bonelli specifica di aver presentato l’esposto perché «né la premier né il ministro hanno ritenuto di rispondere ai quesiti che poniamo da giorni».

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