Cinquecento mila arrivi regolari in tre anni. È questa la cifra su cui ragiona l’esecutivo alla vigilia del Consiglio dei ministri che potrebbe varare il prossimo «decreto flussi», il decreto della presidenza del Consiglio con cui vengono definite le quote di ingressi di migranti regolari. Tra lavoratori stagionali, colf e badanti, il governo mira a favorire 164.800 ingressi l’anno, dal 2026 al 2028.
Le stime sul triennio precedente
Previsioni che superano i numeri del precedente triennio, che ha previsto complessivamente l’ammissione di 452 mila cittadini stranieri, per motivi di lavoro subordinato stagionale e non stagionale e di lavoro autonomo. Con una ripartizione «in crescendo»: 136mila cittadini stranieri per l’anno 2023; 151.000 per il 2024 e 165mila cittadini stranieri per il 2025.
Prendendo per buone le stime di nuovi ingressi al vaglio del governo, il prossimo Dpcm favorirebbe l’ingresso di oltre 42mila (42.400 per l’esattezza) lavoratori stranieri in più, rispetto alla tornata chiusa nel 2025.
Piantedosi: «Dettagli ancora in discussione»
Ad usare maggiore cautela sul nuovo dpcm è stato il titolare del Viminale, Matteo Piantedosi, in un’intervista a La Stampa: «È un decreto i cui contenuti di dettaglio sono ancora in discussione in queste ore», ma con il quale, ha aggiunto, «il Governo proseguirà nella sua ferma determinazione di consentire canali legali di ingresso soprattutto a beneficio di importanti settori della nostra economia».
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