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Alex Marangon morto dopo la festa in Abbazia. Chi è Andrea Zuin, lo sciamano e musicista organizzatore dell’evento


Andrea Zuin, in arte ZuMusic Project, sulla sua pagina personale si definisce “musicista, ricercatore musicale, narratore ed esploratore del suono”. Laureato in musicologia e diplomato in chitarra classica, specializzato dal 2013 nel’HandPan, viaggia in tutto il mondo per conoscere le persone attraverso la loro musica, utilizzando i suoi strumenti musicali come “catalizzatori di incontri”.

L’evento in Abbazia

Ha organizzato diversi eventi all’Abbazia di Santa Bona, l’ultimo lo scorso 22 giugno: un concerto di “Musica Medicina”, con musiche e canti originali ispirati dalla tradizione curandera. A molti di questi eventi, a detta degli amici di Alex Marangon, avrebbe partecipato anche il giovane trovato morto sul Piave. Sul sito dell’Abbazia l’evento, del quale Zuin ha caricato un video sui social, l’evento del 22 giugno viene descritto così: “Cantata durante le cerimonie tradizionali sudamericane, la Musica Medicina è un aiuto nella guarigione.

Il suo potere curativo rilassa la mente ed ispira l’anima a guarire se stessa. Tramite le frequenze vibrazionali del suono, l’armonia e la giusta poesia, i musici medicina ci invitano a raggiungere la pace interiore e a collegarci al divino. Il contesto verde e accogliente del giardino dell’Abbazia farà il resto”.

I dubbi

Rimane da chiarire a che tipo di evento abbia partecipato Alex sabato, insieme a una ventina di persone a lui sconosciute; sul sito dell’Abbazia non c’è traccia della “cerimonia privata” nel corso della quale il giovane è scomparso. Gli amici di Alex raccontano che Zuin vivrebbe in un camper nella proprietà dell’Abbazia insieme alla moglie; il musicista e organizzatore di eventi non ha voluto rilasciare dichiarazioni.

La festa

Gli amici di Alex ci tengono a smentire fermamente la pista della setta satanica: l’evento a cui Alex ha partecipato, quel maledetto sabato sera all’Abbazia di Santa Bona a Vidor, era un raduno di natura spirituale, per perfezionare la pratica meditativa. Un evento organizzato da Andrea Zuin, in arte ZuMusic Project, musicista e ricercatore che, appena due settimane prima della tragedia, aveva tenuto un evento di musica curativa proprio all’Abbazia. E pare che Alex fosse un assiduo frequentatore degli eventi di Andrea Zuin, come confermano anche gli amici: «Era già stato a eventi simili a quello di sabato e aveva frequentato l’Abbazia altre volte- spiegano Francesco e Alessandro — ma non è che ce ne parlasse più di tanto. Per chi non conosce queste pratiche è difficile capire cosa voglia dire davvero fare meditazione». I due ragazzi, che conoscono Alex da una decina d’anni, sono andati a Vidor nei giorni scorsi per parlare con Andrea Zuin e capire cosa sia successo all’amico. «Lui e la moglie vivono in un camper nella proprietà dell’abbazia — raccontano -. Gli abbiamo chiesto informazioni ma non era molto disposto a parlare. Ci ha raccontato che Alex quella sera era tranquillo, che non si sono accorti di nulla e che hanno dato l’allarme quando hanno visto che era sparito. Abbiamo avuto l’impressione che sapesse di più di quello che ci ha detto». In effetti, Andrea Zuin non ha nessuna voglia di parlare: raggiunto telefonicamente, non rilascia alcuna dichiarazione.

Il sospetto

E così, dal momento che né l’organizzatore né i partecipanti a questo evento si sono ancora fatti avanti per spiegare cosa sia successo quella notte, sulle ultime ore di vita di Alex Marangon continua a rimanere il mistero. Un mistero che alimenta sospetti, teorie e anche disinformazione. «Alex è tornato da Bolzano, dove lavorava, venerdì e ci saremmo dovuti vedere domenica sera — spiegano i ragazzi -. Perciò non poteva essere lì da due giorni ad assumere droghe o ayahuasca». Anche Francesco e Alessandro, così come Matteo, l’amico e vicino di casa che aveva regalato ad Alex il diario che è stato ritrovato all’Abbazia, escludono che possa trattarsi di un gesto volontario. «Che idea ci siamo fatti? Difficile dirlo, forse un incidente, ma perché nessuno lo ha aiutato?». «O forse qualcosa di peggio», scappa di dire a mezza voce a Alessandro. Ma chi avrebbe potuto fare del male ad Alex e perché? Chi erano le persone con cui si doveva vedere quella sera? «Non erano suoi amici — smentiscono Francesco e Alessandro -. Vedremo che cosa dirà l’autopsia». Programmata per venerdì o sabato, chiarirà la natura dei segni trovati sul corpo di Alex, probabilmente causati dalla corrente: contusioni, ecchimosi all’occhio e una ferita compatibile col morso di un animale. Disposto anche l’esame tossicologico per chiarire lo stato psicofisico del giovane al momento della morte.

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