Ai cambiamenti climatici è necessario rispondere con un controllo stretto delle risorse idriche per garantire una gestione sostenibile e affrontare in modo sempre più efficace queste sfide impegnative. Nasce da questi obiettivi la partnership tra l’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale (Abac) e Acea Ato 2, la società del gruppo Acea per il servizio idrico integrato di Roma e Provincia, che hanno firmato un accordo di collaborazione scientifica per monitorare in tempo reale la destinazione delle precipitazioni nel centro Italia.
LE DIRETTIVE
La collaborazione punta alla realizzazione del primo Bilancio idrologico distrettuale, richiesto e promosso secondo le direttive europee, del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica e del Commissario straordinario per la scarsità idrica. Il progetto prevede l’utilizzo del modello avanzato Aquarum, sviluppato da Acea Ato 2 per analizzare il comportamento delle acque piovane nel distretto dell’Autorità, stimare l’acqua che si infiltra nel terreno e avere un quadro completo di dati necessari per il calcolo del bilancio idrico.
Aquarum è una piattaforma per l’intelligenza gestionale applicata alla distribuzione delle acque e le logiche di analisi e supporto alla decisione sono articolate su quattro dimensioni di gestione. Grazie all’impiego di algoritmi, intelligenza artificiale e modelli predittivi permette di ottimizzare il funzionamento della rete per obiettivi di efficienza energetica e riduzione delle perdite.
Nel dettaglio l’Autorità di bacino fornirà ad Acea i dati climatici di precipitazione e temperatura giornalieri e le informazioni territoriali necessari per far girare il modello ed effettuare tutte le analisi, incluso il confronto con le serie storiche. Il modello Aquarum consentirà ad Aubac di combinare i risultati delle analisi sulla destinazione degli afflussi meteorici con i dati sui consumi idrici e sullo stato delle falde, dei corsi d’acqua superficiali e degli invasi, migliorando notevolmente la pianificazione delle risorse per i diversi usi civile, agricolo e industriale. Il sistema consentirà ad Aubac di monitorare i fenomeni in atto, di rilevare modelli anomali e di simulare comportamenti e scenari futuri, offrendo così opzioni decisionali fondamentali per le attività di pianificazione e di programmazione.
«Una corretta gestione della risorsa idrica richiede sistemi di monitoraggio sempre più raffinati e sofisticati», spiega Marco Casini, segretario generale dell’Autorità di bacino, aggiungendo che «grazie alla collaborazione con Acea riusciremo a quantificare al meglio gli afflussi meteorici utili per la ricarica delle falde e tenere sotto controllo la disponibilità d’acqua nel nostro territorio. Potremo quindi affrontare al meglio — ha poi precisato Casini — e quanto più possibile in anticipo, le condizioni di scarsità idrica a seguito di eventi siccitosi sempre più frequenti garantendo il soddisfacimento di tutti i fabbisogni presenti e futuri».
«Adesso — ha osservato il presidente di Acea Ato 2 Claudio Cosentino — grazie a questo accordo, il modello Aquarum, sviluppato internamente grazie al know how di Acea Ato 2 e utilizzato per il monitoraggio delle nostre fonti, verrà utilizzato su scala più ampia, quindi per il monitoraggio di tutti i bacini idrici dell’Italia centrale. Penso sia un importante riconoscimento per la società e in particolare per la professionalità delle persone di Acea Ato 2 che l’hanno prima implementata e poi messa a regime».
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